La pace, la lotta
Sono una bestia innamorata e ferita. Ho appreso l’arte della diffidenza e trovato la pace nella lotta. Ho curato come potevo gli squarci con la mia lingua abrasiva, ho rivolto la mia arte contro di me, come sempre. Mi sono scuoiato, ho rovesciato il respiro. Ora entro ed esco dalla tana per contare gli amici rimasti. Vado annusando i passi di chi se ne è andato o di chi è tornato dove non sono più. Ne distinguo con chiarezza la natura livorosa e infida, so che cercano ancora la mia carcassa, perché il successo ottenuto non li ha saziati. Li ho perdonati tutti, dimenticati a uno a uno.
Mi avvicino con circospezione ai nuovi, ho paura di azzannarli per troppo amore. Sono in cerca di chi mi sottrarrà all’interregno dell’ipocrisia. Chi mi uccide, mi salva. Per ciò non indugiare su queste parole, fanne mera letteratura. Infrangi gli specchi, perché ogni sacrificio si compie a sua insaputa. Non avere pietà di me, sarò disperatamente felice nel tuo morso mortale.
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