Prof, ci legge un libro?
Non è raro che un genitore mi esponga questa esplicita richiesta: “Cerchi lei, per favore, di far amare la lettura a mio figlio!”. Come se fosse facile.
Così, per schermirmi, comincio a chiedere che cos’ha, il figlio, in cameretta: PC, TV, Console di gioco, oppure qualche libro? In effetti, in determinate circostanze mi sarebbe più facile insegnare a un Norvegese a mangiare spaghetti anziché salmone, che trasmettere a un giovane di oggi la passione per la lettura.
In linea generale, peraltro, ogni insegnamento si arresta sulla soglia della libertà altrui. E non è detto che un libro che piace a me debba piacere ai miei alunni. Anzi, il presupposto non può essere questo, per quanto cerchi di mantenere vivo in me il dodicenne, il quindicenne del caso. Quindi? Quindi ci provo, in tanti modi. Leggo sempre, ogni anno, qualche libro in classe, integralmente. Parlo della mia esperienza di lettore. Cerco di contagiarli con la mia passione per i libri. Mi invento attività varie connesse alla lettura. E li obbligo a leggere determinati libri.
Già, perché dopo anni di anarchiche letture, sull’onda magari di qualche moda del momento, ho deciso di non lasciare più i miei alunni liberi di scegliere i propri titoli. Le ragioni di questa decisione dispotica le spiegherò in un’altra occasione, quando presenterò il piano delle letture per le mie classi. Qui, oggi, rendo disponibile nella cartella “Download”, all’interno della sottocartella “Mappe, Schemi, Schede e Varie”, la tabella che i miei giovani lettori devono utilizzare per annotarsi e valutare le proprie letture, sia quelle “obbligate” dall’insegnante sia quelle liberamente scelte.
Si tratta di uno strumento semplice, il cui scopo è quello aiutare gli studenti a divenire consapevoli di che tipo di lettori si è, guardando stratificarsi nel tempo le proprie letture e i propri giudizi.
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