Uomo di spalle, fotografia di Davide Nesti

Che solitudine, che bella compagnia

Il sito è attivo da poco più di un mese, ma non è tempo nemmeno dei primi bilanci. Del resto il progetto da cui nasce è stato chiarito subito. Comunque, mi organizzo, prendo i ritmi, imparo questa nuova disciplina. Da lunedì a venerdì pubblico un post al giorno e, se mi riesce, al sabato carico un video – ma non ho vincoli assoluti. Alterno i miei percorsi letterari (Scritture) alle attività didattiche (Scuola) senza preoccuparmi se saltabecco qua e là con apparente disordine, se qualche sezione cresce molto più delle altre. La trama complessiva c’è, nella mia testa, e prenderà forma con pazienza. Crescerà anche il materiale reso disponibile nell’apposita cartella di download.

La novità di questi giorni è l’attivazione del campo che offre la possibilità di iscriversi alla Newsletter: il bottone compare nel menù principale e nel footer, ma chi legge adesso può cliccare direttamente qui, se è interessato. Servirà per orientare meglio chi ha voglia di seguire qualche mio passo, senza farsi prendere dalla frenesia dei miei ritmi. Chi avesse interesse, per esempio, solo per i contributi didattici, sarà facilitato nel rintracciare i post sull’argomento. Più o meno una volta al mese, non di più, manderò quindi agli iscritti un resoconto organizzato di quanto è apparso sul sito, con qualche notizia e qualche sorpresa estemporanea. Sto pensando anche a un dono di benvenuto. Alla fine di febbraio, al momento di inviare la prima newsletter, avrò preparato anche quello.

Qualcuno mi immaginerà, a questo punto, particolarmente indaffarato, dopo un certo periodo di solitudine. Non è così. Non ho la più pallida idea di chi vorrà mettersi in relazione con me tramite il sito e i vari social, non so prevedere quali incontri mi riserverà questa avventura. Ma per spiegare il mio stato d’animo, la soluzione migliore mi pare ricopiarvi il testo della canzone che meglio descrive la mia condizione interiore, da un po’ di anni a questa parte. Canticchiatela con me, se la conoscete; oppure leggetela con la vostra musica, prima di andarvela eventualmente a cercare. (Ma vi consiglio, poi, di ascoltare anche questo). E iscrivetevi, naturalmente.

Mille anni al mondo mille ancora
che bell’inganno sei anima mia
e che bello il mio tempo che bella compagnia

sono giorni di finestre adornate
canti di stagione
anime salve in terra e in mare

sono state giornate furibonde
senza atti d’amore
senza calma di vento
solo passaggi e passaggi
passaggi di tempo
ore infinite come costellazioni e onde
spietate come gli occhi della memoria
altra memoria e non basta ancora
cose svanite facce e poi il futuro

i futuri incontri di belle amanti scellerate
saranno scontri
saranno cacce coi cani e coi cinghiali
saranno rincorse morsi e affanni per mille anni
mille anni al mondo mille ancora
che bell’inganno sei anima mia
e che grande il mio tempo che bella compagnia

mi sono spiato illudermi e fallire
abortire i figli come i sogni
mi sono guardato piangere in uno specchio di neve
mi sono visto che ridevo
mi sono visto di spalle che partivo
ti saluto dai paesi di domani
che sono visioni di anime contadine
in volo per il mondo

mille anni al mondo mille ancora
che bell’inganno sei anima mia
e che grande questo tempo che solitudine
che bella compagnia

 

(Fabrizio De Andrè, Anime salve)

(immagine di copertina: Uomo di spalle, fotografia di Davide Nesti)

 

1 commento
  1. Vittorio
    Vittorio dice:

    Scorrendo rapidamente Facebook durante quello che oramai definirei uno Zapping 2.0 mi è caduto l’occhio su “Che solitudine, che bella compagnia”. Che dire, ho deciso di sbirciare un po’ sul tuo sito e questi “passaggi e passaggi” regalano piacevoli suggestioni.

    P.S.: commentando i tuoi post mi sento quasi in dovere di non usare alcun punto esclamativo per non rievocare i “lillipuziani spilli”, in qualche modo anche questa è una piacevole suggestione!

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