Michelangelo Buonarroti, La Sibilla Delfica, particolare, Cappella Sistina

La Sibilla con me sbagliò la profezia

Posso esserne fiero: con me la Sibilla ha sbagliato. Stando alla sua profezia, avrei dovuto essere annoverato nella classe dirigente d’Italia per i decenni in corso, in particolare nell’ambito della poesia. Meglio così: ho un rapporto molto conflittuale con il potere. Qui sotto, adduco la documentazione in oggetto.

Cito testualmente (salvo errori nella scansione) dal volume di Davide Bregola, La cultura enciclopedica dell’autodidatta, Milano, Sironi, 2006 (pp. 221-223):

LA NUOVA CLASSE DIRIGENTE

Mi è venuto da pensare: chi saranno i prossimi dirigenti italiani che ora hanno circa la mia età, che sono della mia generazione, e quando io sarò un morto di fame che stenta ad arrivare alla fine del mese loro occuperanno posti di comando nella politica, nella finanza, nell’economia, nella cultura, nelle scienze?

Mi sono immaginato tutte persone che potenzialmente avevano le mie identiche opportunità, il cui QI era paragonabile al mio, gente che ha fatto le mie stesse scuole pubbliche o private equiparabili alla mia ma che poi per uno scarto minimo ha iniziato la fase di sorpasso ed è sparita nelle alte sfere del potere. Chi saranno?

Ho trovato in libreria un libro di Sibilla Ditacco dal titolo Chi comanderà l’Italia nei prossimi cinquant’anni, Kaos Edizioni.

Assieme a biografie approfondite fa i primi nomi:

— John Elkann (industria)
— PierSilvio Berlusconi (media-politica)
— Lapo Elkann (moda, industria)
— Enrico Tremonti (finanza, economia)
— Giorgio La Russa (politica)
— Gabriele Pedullà (università)
— Saverio Costanzo (media)
— Michelino Buongiorno (media)
— Kathryn Guarini (scienze informatiche)
— Joe Pompei (tecnologia del suono)
— Giovanni Traverso (biotecnologie mediche)
— Costantino della Gherardesca (media)
— Deborah Gambetta (narrativa)
— Chiara Gamberale (narrativa)
— Antonio Scurati (narrativa)
— Pippo Pollina (musica)
— Max Manfredi (musica d’autore)
— Letizia Russo (teatro)
— Ascanio Celestini (teatro)
— Spiro Scimone (cinema-teatro)
— Francesco Sframeli (cinema)
— Federico Taddia (televisione)
— Stefano Guerriero (moda)
— Matteo Basilé (arte)
— Gaetano Navarra (moda)
— Marco Falk (industria metallurgica)
— Enrico Beretta (industria bellica)
— Davide Matellini (giornalismo-mass-media)
— Nicola Gardini (università)
— Andrea Pezzi (autore televisivo)
— Luca Alberti (media-giornalismo)
— Marco Prodi (politica)
— Niccolò Ammaniti (narrativa)
— Matteo Garrone (cinema)
— Stefano Cordero di Montezemolo (industria-politica)
— Marotta&Russo (arte)
— Mirco Colaninno (finanza)
— Sebastiano Mondadori (narrativa
— Marina De Longhi (industria-politica)
— Giuliano da Empoli (politica-economia)
— Pippo Mezzapesa (cinema)
— Alessandro Piva (cinema)
— Guia Falk (industria)
— Yasha Rebman (politica)
— Nicola Savino (media)
— Fausto Paravidino (drammaturgia)
— Tiziano Fratus (critica teatrale)
— Andrea Temporelli alias Marco Merlin (critica-poesia)
— Alberto Nagel (finanza)
— Daniele Capezzone (politica)

«Tutta gente che sta già lavorando più o meno dietro le quinte per prendere in mano la situazione appena si libereranno i posti». Scrive Sibilla Ditacco nell’Introduzione al libro.

 

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