L’incantesimo (cretino) delle classifiche
Le classifiche, si sa, sanno ammaliare, sebbene siano veicoli di veleni pestiferi per la letteratura. E, per quanto le recensioni oggi contino quel che contino, cioè praticamente nulla (meglio un passaparola su facebook che un trafiletto di Citati), non va sottovalutato il danno che le letture di servizio (ovvero per lo più veri e propri servizietti tra amici) o quelle prive di intelligenza (perché ricalcano la cartella stampa che accompagna il libro) procurano sui lettori.
Son cose, queste, arcinote, me ne rendo conto. Ma vi invito a rileggere questo articolo, tra i vari sull’argomento. Ogni tanto, ne converrete, è bene ripetersi un po’ di ovvietà controcorrente, giusto per non rischiare, per pigrizia, di anestetizzare il pensiero critico.
A proposito, su Amazon persino io sono stato degno di ricevere una recensione e, con buona pace di Citati, che non mi citerà mai, ho beccato pure cinque stelle, per il mio esordio narrativo. Ecco il testo:
Non è il solito romanzo sulla scuola italiana
Bellissimo romanzo ambientato in un liceo italiano. Storie d’amore e d’amicizia, riflessioni serie e semiserie sulla poesia, ironia e alta filosofia tutto raccontato con uno stile impeccabile, quasi d’altri tempi. Lo può apprezzare il professore e lo studente o chi ama ricordare di esserlo stato. Da non perdere!
Giuro che non l’ho scritto io. Ma son sincero: non ho avuto il coraggio di appurare se ci sia o meno lo zampino dell’editore…
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