Giorgio Vasari, "Ritratto di sei poeti toscani", 1544, dettaglio

Le due vie della letteratura italiana

Ecco un altro momento di lezione frontale, al liceo, in cui si offre una visione sintetica della letteratura italiana, nei suoi due versanti.

La lezione, con tanto di impappinamento iniziale e vociare ricreativo in sottofondo nel finale, è un’altra improvvisazione: non si tratta di una registrazione preparata.

L’immagine di copertina è un dettaglio dell’opera (conservata al Minneapolis Institute of Arts) che riproduco per intero qui di seguito:

Sei poeti toscani illustri, di Giorgio Vasari, 1544

Sei poeti toscani illustri, di Giorgio Vasari, 1544

Dante Alighieri è facilmente distinguibile, in primo piano, a dominare lo spazio. Accanto a lui c’è Francesco Petrarca. Fra i due spunta la terza corono d’alloro, Giovanni Boccaccio. L’ultimo poeta a destra è Guido Cavalcanti, a cui Dante sta mostrando la Vita Nova. A sinistra, invece, compaiono Cristoforo Landino e Marsilio Ficino, filosofi umanisti comunque legati a Dante: il primo scrisse un commento alla Commedia, prefato proprio dal secondo, traduttore peraltro anche del Monarchia di Dante.

Il Vasari portò a termine l’opera nel 1544 per Luca Martini (1507 – 1561), nipote del celebre umanista Poggio Bracciolini e grande estimatore di Dante.

 

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