Tradotti, traditi (per amore)

Riconoscete questa poesia?

Sul fondo della coppa di cristallo
restano ancora le ultime fibre del tuo tabacco.
Una lenta spirale s’alza,
sopra pedine e cavalli perplessi
e la seguono anelli
più agitati
di quelli che adornano le tue dita.

Con il primo sospiro svanisce
l’illusione che in cielo
disegnava ponti e torri.
Una finestra s’apre, tremola il fumo.
Sull’orizzonte una moltitudine
che ignora l’odore del tuo incenso.
Sulla scacchiera sei tu il solo
che sa mettere fuoco nella sfida.

Pocanzi dubitavo ancora
della tua capacità di dominare il quadrato.
Da allora una cupa oscurità si leva davanti alla tua porta.
Neppur d’un passo cede la pazzia dinnanzi alla morte, per un prezzo modico
– che importa il luccichìo clemente del tuo sguardo? –
sceglie nuove vittime
da dietro il pesante sipario teso alle tue spalle
dal dio dell’azzardo, se mai esiste.

Oggi conosco le tue intenzioni,
la campana d’incendio batte dolcemente i suoi cupi rintocchi,
fremono le figure d’avorio
nello sperpero di luce sul mio volto, sulla mia punta rilucente.
E tuttavia, lascia l’onore alla solitaria vigilia
di chi oppone resistenza
allo specchio incandescente dei tuoi occhi di acciaio,
che abbaglia i testimoni sul quadrato.

No? Eppure si tratta di un importante testo del nostro maggiore poeta del Novecento… Sì, Montale. E la poesia in questione è Nuove stanze (da Le occasioni). Don’t worry, se non l’avete riconosciuta siete pienamente giustificati, perché si tratta della restituzione in italiano di un testo (l’originale montaliano, appunto) prima tradotto in arabo, poi passato dall’arabo al francese, dal francese al polacco, dal polacco al russo, dal russo al ceco, dal ceco al bulgaro, dal bulgaro all’olandese, dall’olandese al tedesco, e infine dal tedesco allo spagnolo, prima di rientrare nei domini del nostro idioma.

Il gioco, raccontato da un curioso libretto, Poesia travestita, era stato ideato dallo stesso Montale, che di scherzi poetici se ne è concessi diversi.

C’è qualche considerazione intelligente che potremmo appuntarci in merito all’avventura di questa poesia, o ai giochetti del sommo poeta? Immagino di sì, ma in questo momento mi sfugge.

Cercavo solo di intrattenervi, mentre mi permetto di mettere a disposizione (anche se nessuno sarà interessato), in un’apposita cartella intitolata Ebook e Riviste in lingua straniera (la raggiungete cliccando l’icona in fondo a questo articoletto), alcuni pdf che contengono, tra l’altro, anche qualche mio verso. Nessuno compirà un viaggio paragonabile a quello compiuto dalle Nuove stanze montaliane, ma essere stato un pochino tradito, in poesia, è sempre un sottile piacere.

 

 

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