La strana alleanza

La narrazione della vita della scuola, in questi decenni, presenta per lo più i genitori e gli insegnanti in una condizione di antagonismo.

Tuttavia, si danno anche strane formule di alleanza fra questi due soggetti, un’alleanza che diventa spesso tanto salda e strategica quanto deprecabile. (“Deprecabile? Ma come, per una volta che genitori e docenti vanno d’accordo…” – E invece sì, trattasi di alleanza deprecabile).

Capita quando genitori e insegnanti si contrappongo ai figli-alunni, ovvero all’idea che di essi hanno. In tal modo si scatena un vero e proprio conflitto generazione.

Il tema dell’alleanza tra genitori e insegnanti è la (presunta) tradizione, cioè il rifiuto del mondo pericoloso, ignoto e comunque promotore di valori diversi rispetto al mondo noto (e idealizzato) da cui si proviene.

Così, l’insegnante che cerca di portare avanti qualche pratica innovativa nella scuola, spesso deve affrontare una doppia difficoltà: non soltanto quella di formare sé stesso, ma anche quella di formare il genitore, a cui ogni nuova esperienza andrà spiegata per filo e per segno. Il che significa, ovviamente, provocare un trauma, perché occorrerà dimostrare che gran parte di ciò che finora si era fatto, non era perfetto – e talvolta era addirittura palesemente insensato…

Sullo sfondo, ci sono due fantasmi da esorcizzare. Anzitutto, la paura: la paura degli adulti di rimettersi in discussione, fino a accettare, come dovuto, il giudizio stesso del figlio/alunno.

Il secondo fantasma da esorcizzare è la tradizione stessa. Ogni volta che ci si rinchiude in un orizzonte conservativo (e in questo, la scuola è veramente maestra) non si sta affatto seguendo la tradizione, ma un suo feticcio. Come più volte ribadito, infatti, la tradizione è la madre stessa dell’innovazione.

 

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