Dante, Leggi tu, illustrazione di Emanuele Taglieri

Didattica della poesia (1)

Questa sarà una settimana “a tema”, dedicata alla didattica della poesia. Vi ripropongo alcuni interventi sull’argomento già apparsi sulla rivista “Atelier”. Si parte con un sondaggio, quindi seguiranno tre interventi che metteranno in luce soprattutto l’esperienza dell’insegnamento della poesia nella scuola primaria e secondaria di primo grado, nel bienno e, quindi, nel triennio delle Scuole superiori. Infine, troverete alcuni miei versi, scelti da una delle diverse poesie che, effettivamente, si ambientano nella scuola o alla scuola fanno riferimento.

(L’opera scelta come copertina è di Emanuele Taglieri.
Cliccare sull’immagine per la visualizzazione completa)

Inchiesta sull’insegnamento della poesia

a cura di G. Ladolfi

Già in altre occasioni abbiamo espresso il timore che uno dei motivi, per cui la poesia contemporanea non viene letta, risieda nel fatto che la scuola non fornisce agli studenti gli strumenti di comprensione, il gusto della lettura e ignora completamente il cammino compiuto negli ultimi cinquant’anni. Abbiamo anche manifestato il dubbio che i docenti stessi siano aggiornati e preparati a questo compito, perciò in occasione dell’impegno programmato di tracciare alcune linee di didattica della poesia abbiamo considerato opportuno compiere un sondaggio per verificare l’attendibilità dei nostri sospetti.

Gli alunni scelti appartengono tutti all’ultimo anno del Liceo Classico e Scientifico, indirizzi di studi in cui la poesia tramite lo studio della storia letteraria viene coltivato con particolare impegno. Il sondaggio è stato effettuato prima che gli insegnanti potessero trattare il Novecento, ad eccezione di un caso (20 allievi), in cui già in febbraio sono stati affrontati i movimenti di inizio secolo. Abbiamo coinvolto sette classi a cui vanno aggiunti 19 giovani appartenenti a diverse classi di un medesimo istituto. Il sondaggio è stato compiuto in tre zone dell’Italia Settentrionale: le risposte di numero 139 sono state compilate in modo rigorosamente anonimo.

Ringrazio i docenti che hanno collaborato.

Un primo gruppo di domande verteva sulla concezione di poesia

Le risposte alla domanda: «Che cosa è la poesia?» sono state, come era prevedibile assai varie: la maggioranza (114) ha posto in rapporto poesia con l’espressione dei sentimenti personali; una parte assai minore (34) la considera un modo di comporre arte tramite parole; un giovane la considera un mezzo per trovare una risposta ai problemi dell’uomo.

65 hanno discusso con qualche insegnante di questo problema e in modo particolare con il docente di italiano. Secondo 134 esiste un rapporto tra le altre discipline e la poesia che, secondo 72, occupa sufficiente spazio nella propria formazione culturale e letteraria. Quasi la metà degli intervistati possiede nozioni di metrica che li pone nelle condizioni di esaminare autonomamente una lirica e ben 76 giovani hanno provato a scrivere qualche verso.

Un secondo gruppo di domande era incentrato sulla conoscenza della poesia contemporanea

Ad eccezione di d’Annunzio, Pascoli, Ungaretti, Montale, Saba e Quasimodo, solo 31 (di cui 20 in questo ultimo periodo) hanno studiato durante la carriera scolastica un altro poeta del Novecento; anzi la maggior parte ha ammesso di non conoscere neppure gli autori citati. 25 hanno letto interamente un libro di un poeta contemporaneo e 39 hanno sentito parlare in classe di un poeta vivente (di questi 22 si è trattato di un episodio casuale capitato durante un paio di supplenze del sottoscritto). Uno solo ha udito segnalare l’uscita di un’opera poetica durante la sua carriera scolastica e 18 (tra cui 13 per «Atelier» per evidenti motivi) hanno sentito qualche docente citare una rivista contemporanea di poesia; 5 ne conoscono una personalmente e 4 ne hanno letto qualche pagina.

Un terzo gruppo riguardava l’insegnamento della poesia

Ciò nonostante la poesia per 122 alunni continua ad occupare uno spazio importante nello svolgimento del programma di letteratura e 98 sono soddisfatti del modo in cui viene presentata a scuola; 22 avanzano qualche suggerimento (maggior spazio all’apporto personale, all’informazione tecnica e al Novecento).

Abbastanza deludente è il numero di alunni che conoscono a memoria brani lirici, solo 7 ne padroneggiano più di dieci. 7 non ne conoscono nessuno.

Il quarto gruppo era pertinente alla metodologia didattica

Secondo 117 alunni, nella presentazione di una poesia prevale la spiegazione, di cui la maggior parte dei docenti (per 115) fornisce diversi tipi di spiegazione inserendo elementi storici, culturali, estetici. 71 conoscono il metodo critico usato dall’insegnante, che nella quasi totalità dei casi (91) non lo ha chiarito. Solo 34 conoscono altri metodi critici.

Nella valutazione del sondaggio occorre porre in luce parecchi casi di contraddizione, perché una parte degli alunni di una stessa classe ha risposto in modo opposto alla stessa domanda. Questo fatto può essere in parte spiegato ricordando che sono state frequentate scuole inferiori in istituti diversi, che non allo stesso modo viene recepita la spiegazione e che diversamente vengono elaborati i messaggi culturali.

Quali conclusioni si possono dedurre da questi dati?

  1. la necessità di dotare gli insegnanti di strumenti per l’aggiornamento dei contenuti e della didattica;
  2. di rivedere la scansione dei programmi di letteratura italiana sull’esempio di quello di storia;
  3. di riconsiderare il problema della didattica della poesia discutendone i princìpi epistemologici ed estetici e avviando i giovani alla lettura;
  4. di avviare i giovani alla lettura della poesia.

Oltre alle molteplici e lodevoli iniziative editoriali, sarebbe importante che le case editrici per la scuola avvertissero la necessità di accogliere l’idea di pubblicare manuali chiari e nello stesso tempo completi del panorama della poesia italiana contemporanea.

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