Non leggete Fabio Volo

Certi libri inquinano

Ci sono libri che inquinano, eccome. Libri che tolgono spazio ad altri, che ti illudono che basti essere così, patinati e venduti, per lasciare il segno. Libri che ti rubano tempo. Libri che intossicano precocemente possibili, fragili autori, ancora adolescenti, vulnerabili, che finiscono per perdersi, incapaci di tenere a bada l’invidia.

Qualche decina di libri del genere si trova anche nei miei scaffali, lo confesso. Non riesco a buttarli nel camino a causa della mia educazione cattolica, dei sensi di colpa, del dubbio metodico cui decido di sottostare sempre. Sono acquisti di parenti, doppioni in biblioteche di amici, temerari regali di studenti, copie inviate dagli autori, peccati di gioventù, incauti omaggi di chi mi sa lettore onnivoro.

Li ho nascosti in doppie file costipate in un paio di riquadri della biblioteca, in basso; ma temo che un giorno la curiosità porterà i miei figli a prenderli in mano.

Meglio che non leggano, in certe fasi della vita, piuttosto che. Tanto vale la ps4, se devono concedersi qualche sacrosanta pausa di rincoglionimento.

Quindi, sì, sono uno scrittore spocchioso e un padre letterariamente retrogrado – ma moralista no: trafughino pure il meridiano di Sade quando sarà il momento: pecchino fortemente, purché più fortemente credano nella letteratura.

E poi, sia chiaro, si può leggere di tutto senza paura di contraccolpi negativi: i fumetti, la gazzetta dello sport, i cataloghi pubblicitari, i ricettari, le riviste della mamma. Ma la pessima letteratura, no. La paraletteratura non è un guanciale per i classici, è il silenziatore usato dagli editor.

Difendete i vostri figli dai libri di Fabio Volo e compagnia bella… Che i vostri compromessi non ricadano su di loro.

Sorgente: Regalare un libro di Fabio Volo è cosa buona&giusta o è l’assassinio della letteratura? I lettori veri infrangono il settimo comandamento – Pangea

2 commenti
  1. massimiliano
    massimiliano dice:

    Ho letto Dostoevskij che avevo 17 anni. Memorie dal sottosuolo. Ricordo nitidamente che lette le prime due righe ho pensato: “ecco ci siamo” Mi ha rovinato. Davvero. Non il libro. Non io. Ma l’incontro tra me e quel libro. Mi ha spezzato. E come tale lo sconsiglio. O quanto meno lo vieterei ai minori. Riguardo a Fabio Volo, come scrittore, non lo conosco proprio.

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