Poetica del sorriso

Poetica: arrivare a dire

Non si può definire la poesia, perché tale definizione viene sempre rimandata, si apre continuamente a nuovi contesti: la parola non prende forma nel vuoto. E anche la critica deve prendere coscienza di questa umiltà, che diventa principio metodologico.

La letteratura si sostanzia di vita, sgorga dal punto in cui la tradizione si annulla nell’esperienza dell’individuo, senza presumere mai di contenere la realtà né di isolarsi al suo interno in un recinto ben definito (una definizione della poesia che discende da una definizione della realtà!). La poesia non può dirsi pura perché si struttura secondo una legge interna che si rifonda a ogni occasione. Non si può violarne l’autonomia, ma accoglierne la gratuita abbondanza di senso.

Eppure, per quanto aperto su tutti i fronti, ogni autore si dà un nucleo di poetica, con cui eventualmente entra in attrito con l’esperienza. Personalmente, mi sono per esempio sempre esposto contro l’ironia. Con questa parola indico la presunzione di un sapere vivo solo nel rovesciamento dell’oggetto cui si applica, il vezzo letterario insomma, l’ammicco dell’intellettuale circondato dall’alone di sapienza, non la simpatia, la leggerezza che nasce dall’umiltà di uno sguardo che non si nasconde all’incontro, che si rende disponibile al confronto così com’è, anche se impreparato. La direzione che ho imboccato è perciò quella di una ricerca, non ingenua, di una dicibilità piena dei fenomeni umani più semplici come pure delle realtà sublimi.

Arrivare a dire, senza crogiolarsi nell’indicibile e superando le intenzioni soggettive, è possibile, ed è poesia.

 

2 commenti
  1. massimiliano
    massimiliano dice:

    Ciao, due domande, se posso.
    1) Com’è , come fa, come suona “una definizione della poesia che discende da una definizione della realtà!” ?

    2) “Superare le intenzioni soggettive” . Potrebbe essere inteso come il tentativo -ingenuo ma potente – di tentare di spiegare poeticamente ( utilizzando immagini poeticizzate, o effetti di scena vari ) una tesi già precotta, per esempio?
    O che altro?

    Grazie.
    Massimiliano

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  2. Andrea Temporelli
    Andrea Temporelli dice:

    Dunque, in verità oserei dire che ogni poetica discende da una visione di realtà (e questo non è nemmeno un male, ma c’è una necessità di consapevolezza, di assunzione di responsabilità), ma certamente quando una poetica mette bene l’accento su che cosa un autore “debba” fare, ecco, scatta questa pressione ideologica. Un esempio scolastico? Prendi gli esempi dei manifesti del futurismo… Mi piacciono e mi interessano insomma le poetiche aperte, questuanti, deboli.
    Sul punto 2, mi arrendo. Suggestione minima, rispetto a… una mia prepotente visione della realtà (sic!): la soggettività non esiste. Ogni volta che ci ancoriamo alla (nostra) soggettività, abbracciamo un pupazzo, ci trastulliamo con un feticcio. Le cose sono, dentro o fuori di noi, indipendentemente da noi.
    P.S. Ti ho mandato due righe sulle tue poesie, invece

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