Abitudine e ispirazione
Scrivere tutti i giorni, o quasi. Forzare l’attesa con l’abitudine. Come abitare un rito.
Come pregare senza fede.
Occorre dunque diffidare dell’intuizione, del suo sguardo di Medusa. Occorre accettare l’imperfezione, dal momento che non si è mai pronti, non si è mai abbastanza degni dell’ispirazione.
Questo è l’abito da indossare.
E la conseguenza è ovvia: confidare nella capacità di scelta, perché rimanga visibile, alla fine, solo quel che deve.
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