Scorcio della mia biblioteca

La biblioteca di casa

Il problema è noto e comune: come trovare nuovo spazio per i libri?

Tutto si complica, nel mio caso, per la notevole mobilità dei volumi, che compiono continue migrazioni, seguendo i miei interessi, le strategie stagionali, le previsioni di letture, le costellazioni che scorgo a indicarmi una strada.

Una prima scelta radicale è stata compiuta. Quasi tutta la poesia e l’attività critica svolta nei decenni precedenti è stivata nella casa paterna, in un locale seminterrato temo troppo umido per una buona conservazione dei testi. Restano a portata di mano solo i titoli più importanti – anche se ogni tanto mi rammarico di aver lasciato nel mucchio qualche libro, che improvvisamente rivendica una lettura, almeno uno sguardo di controllo e di rassicurazione.

Di quanti libri si tratta? Difficile quantificare con precisione. Qualche migliaio. Sono abbastanza sicuro dei titoli di narrativa che ho ora a portata di mano: circa duemila. La poesia non sarà di meno. E poi c’è la saggistica, in tutti i suoi vari sottogeneri, dalla psicologia alla teologia, dalla storia alla fisica, dalla filosofia alle neuroscienze.

Attualmente vince un criterio misto, per i titoli di narrativa: geografico per gli autori che considero più importanti e di genere per le voci “minori” (normalmente nascosti in seconda fila).

Nonostante tutte queste cure, la carta esonda. Ho ancora pochi spazi di riserva in casa: qualche scaffalatura alta, nel vano della scala, per esempio. (Ecco un lavoretto per l’estate).

Dunque, il problema persiste: come trovare nuovo spazio per i libri?

 

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