Una biblioteca viva

Di tanto in tanto, per la gioia dei bibliofili, compaiono libri che si occupano, per esempio, di come ordinare la propria biblioteca, oppure di come completarla con criterio, o di altri argomenti affini. Io constato periodicamente la mobilità della mia biblioteca. Non è solo questione di nuovi spazi da conquistare per i volumi che non ci stanno più, negli scaffali, o di ritocchi estetici. E non è nemmeno la migrazione epocale che accompagna le evoluzioni della vita. Anni fa, per esempio, ero circondato da libri di poesia, ora ridotti in poche nicchie, mentre la maggior parte sono stati provvisoriamente archiviati magari nell’autorimessa o negli scaffali della casa paterna, dal momento che oggi, invece, ho intorno soprattutto testi di narrativa. No, non si tratta solo di questo. Più volte, durante l’anno, devo compiere delle revisioni nell’ordine dei libri quasi per un bisogno psicologico di riassetto delle idee o anche solo per sperimentare una nuova prospettiva – ma forse anche per il semplice piacere fisico del contatto con questi oggetti, che si tramuta in una piccola terapia. Così nella mia casa si sono alternati libri avvicinati per argomento, per genere, per autore, per formato, per criteri misti, per utilità in previsione di qualche ipotesi di lavoro, per appartenenza geografia, per ordine cronologico… Interi scaffali diventavano improvvisamente prioritari, libri in seconda fila a un certo punto sopravanzavano i loro prevaricatori, volumi distanti rivelavano sintonie inattese e costituivano nuove costellazioni che io solo scorgevo, di cui io solo potevo essere l’interprete. Insomma, la mia biblioteca è viva, continua a muoversi, al di là del problema della sua inesorabile crescita.
Ogni tanto sogno la disponibilità di diverse sale, da organizzare a mio piacere in funzione di tutti i libri. Mi prefiguro una certa stabilità, l’equilibrio perfetto di ordine e disordine. Ma sono persuaso che si tratta di una necessaria, beata illusione. Anche in quel caso, lo so, i volumi continuerebbero a vibrare, a spiccare il volo da uno scaffale all’altro, a coinvolgermi nel movimento incessante del pensiero…

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