Shangai Tower, China

Frantumiamo la frase (ma non è poesia, è grammatica)

Se prendessimo un testo qualunque, anche piuttosto banale e assolutamente impoetico, ma lo spezzassimo con gli “a capo” tipici della poesia, avremmo probabilmente la sensazione di un fenomeno strano. La prosa ci sembrerebbe sul punto di svegliarsi. Proviamo?

È una forma
la prosa
di espressione
linguistica, caratterizzata dalla
continuità
dei periodi
sintattici e non
sottomessa
alle regole
della versificazione

Credo di aver scelto il peggio del peggio, la definizione stessa di prosa, tratta dal più banale dei siti. Di mio ci ho messo solo una piccola inversione iniziale. Eppure, le parole sono più in rilievo, c’è già il barlume di una tensione interna. Una vertigine.

La manipolazione potrebbe continuare. Vogliamo ricavarci endicasillabi e settenari?

È una forma la prosa di espressione
linguistica per la continuità
dei periodi sintattici distinta
non sottomessa a regole
di versificazione.

Ha fatto capolino anche la rima!

Basta, interrompiamo il giochino. Ci era utile solo per mostrare, ancora una volta, l’inganno della linearità.

La poesia fa leva sulla scienza delle strutture interne degli enunciati. Se forza la grammatica, lo fa solo in un secondo tempo, quando spinge al massimo sulle giunture, sui nodi energetici che ha fatto emergere.

C’è molta creatività anche nella grammatica, dunque. E con creatività si cerca di portare avanti il nostro corso “digitale”. Ecco la nuova videolezione:

 

2 commenti
  1. massimiliano
    massimiliano dice:

    Anche questo video molto bello, utile e chiaro.

    “Papà, ma a cosa serve la grammatica?”, mi ha chiesto Danilo.
    “Serve a essere pronti a saper rispondere a qualcuno che, a bruciapelo, armato di microfono, per la gioia del suo pubblico, con la scusa di voler constatare l’effettiva ignoranza degli italiani, alla domanda: “Mi sai dire il trapassato prossimo del verbo andare?” tu non risponda: “Andrebbi”. Anche perché, oltre a fare una figura di merda nazionale, anche se esigua… in quanto pochi saprebbero comunque rispondere correttamente a questa domanda pur riconoscendo che “andrebbi” è una bestemmia… il peggio per te arriverebbe solo dopo, al tuo rientro qui a casa, perché giuro ti meno.”
    ” Ma papà io so qual è il trapassato prossimo!…io ero andato, tu eri andato…”
    “Bravo che sei, vai a farti dieci minuti di Ipad vai.”
    “Facciamo quindici.”
    “No, dieci.”
    “Dai, quindici.”
    “Quindici.”

    etc etc etc

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