La fatica di essere originali
Gli adolescenti sono soggetti a due spinte evolutive contrastanti: il desiderio di conformarsi al gruppo e l’ansia di essere originali. Così spesso diventano facili bersagli del consumismo, che vende loro prodotti original… in serie, o propone loro modelli di ribellione… preconfezionati.
Negli ultimi decenni il discorso si complica a causa dei social imperanti, della connessione perpetua, dell’interattività multitasking esasperata, dell’invasione tecnologica che subiscono, insomma, nel corpo e nella psiche. A scuola, tanto più in sezioni che vengono sbrigativamente catalogate come “digitali”, vige l’obbligo di porre barriere e rallentare il processo di consumo della tecnologia, perché diventa prioritario comprendere il senso di ciò che si vuole fare, e quindi apprendere le modalità appropriate e conoscere i possibili sviluppi e le possibili conseguenze di qualsiasi scelta. Scalpitano, sempre, i miei puledrini, nei loro banchi, i primi giorni di scuola: “Oggi usiamo il computer?”. E nei primi mesi devono fare i conti con una frustrazione inattesa: il pc si usa a piccole dosi, con accorgimenti fondamentali, senza scivolare su nessun dettaglio, nemmeno un innocuo “ciao” lanciato rapidamente in chat.
E il risultato è incoraggiante: ragazzi che nella didattica a distanza seguono in modo professionale o che in classe, anche a pc aperto, sanno quando è il momento di prestare sguardo e attenzione al docente – magari persino prendendo rapidamente dal sottobanco il quaderno degli appunti.
Questa formazione riguarda, passo dopo passo, tutti gli utilizzi didattici e professionali del computer. Come si può immaginare, spesso si chiede loro di elaborare documenti di vario genere, a uso personale oppure per l’intera classe se non addirittura per l’istituto, magari in occasione di qualche iniziativa generale in cui cerchiamo di rendere i ragazzi protagonisti.
Tra gli elaborati che preferiscono, spiccano le presentazioni, che usano volentieri per le loro esposizioni. Così, per semplificarmi la vita e non dover ripetere “spizzichi e bocconi” consigli che si sparpagliano tra gli alunni in modo difforme e che vengono raccolti con qualche distrazione di troppo, ho preparato una videolezione. Non ci saranno più scuse: sì, i criteri con cui valuto le presentazioni, per vedere se sono sufficientemente originali ed efficaci, sono stati spiegati:
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