Pieter Bruegel il Vecchio, Caduta di Icaro

La gloria nella sconfitta. La mia carriera letteraria

A venti, trent’anni avevo tutte le carte in regola per intraprendere una promettente carriera letteraria. Avevo centinaia (dico: centinaia) di contatti “reali” con altri scrittori o figure del mondo editoriale, avevo ideato una rivista di successo (di nicchia, ma di successo) attorno alla quale si era radunata un’intera generazione di giovani che si affacciavano alla letteratura e che anche grazie a questo lavoro godette subito di un credito inusuale, mi si erano spalancate le porte delle maggiori case editrici. Su di me c’era una certa, palpabile aspettativa.

Poi, che è successo? Bah, ci vorrebbe un libro, per spiegarlo. I miei coetanei (e non solo) già mi tacciavano di arrivismo, e non stavano capendo proprio niente. A me è bastato annusare il mondo letterario che avrei potuto frequentare, per lasciare prevalere la mia natura.

Non è una stata nemmeno una decisione, ma una lenta spoliazione. Non priva di sofferenza. Ma mi spiego male. Non si è trattata di una conversione, ma di una spontanea resistenza a un processo che, altrimenti, mi avrebbe contraffatto. La mia indole, alla fine, si è preservata. E se non c’è stata scelta non rivendico alcun merito.

Risultato? Con gli anni ho abbandonato la rivista, ho lasciato rinsecchire e morire tutti i contatti come rami in autunno, sono uscito dai circuiti editoriali più prestigiosi, mi sono dedicato alla famiglia e all’insegnamento. Ora molti dei compagni di ventura che mi tacciavano di arrivismo pubblicano regolarmente romanzi presso prestigiosi editori, hanno il loro pulpito al salone del libro, presenziano a tutte le kermesse (evviva l’etimologia!), fanno comparse in tv, scrivono per i giornali nazionali e via discorrendo. A me viene da sorridere, pensando a come avessi guardato in fondo ai loro occhi prima di tutto questo. Ho provato, nella speranza di potermi ricredere, a tastare alcune delle loro pagine, ma ora guardo accumularsi virtualmente i loro libri sugli scaffali delle librerie con divertito stupore. So quante frecce avevano nella loro faretra. So a che gioco stanno giocando.

A distanza di anni, adesso, mi trovo con due figli ormai grandi. Ho accumulato vent’anni di forsennata esperienza e innovazione nella scuola, che voglio quanto prima portare a sistema, per raccoglierne appieno i frutti. Poi, finalmente, riconquisterò un po’ di tempo per me. È troppo tardi per la partita letteraria? Forse, ma non è questo il punto. Mi ripeto come un mantra i versi scritti qualche mese fa per esorcizzare la fortuna. Per me non esiste alcuna possibile “carriera” e tantomeno “letteraria”.

Le competenze vanno coltivate a scuola, qui si tratta invece di sperperarle, si tratta di perdersi, di sprofondare. Non c’è gestione di competenze, ma rischio perenne, sulla spinta, semmai, del talento – ammesso che ce ne sia.

Il mio confronto è solo con i classici. Ed è un confronto sereno. Mi schiacceranno, mi disintegreranno senza che nessuno se ne accorgerà? Bene, la mia sarà una felice, gloriosa sconfitta.

 

2 commenti
  1. Siria
    Siria dice:

    Da ex studente, posso solo ringraziarla di aver lasciato perdere la carriera letteraria, forse la vita conduce in maniera inaspettata verso la strada più adatta ad ognuno. Come professore, ha certamente saputo far appassionare gli alunni (fosse anche un solo alunno) alla letteratura e soprattutto alla poesia. I libri che si pubblicano rischiano di rimanere staticamente aggrappati al presente, mentre gli insegnamenti viaggiano e maturano nel futuro e non c’è cosa più bella.

    Rispondi
    • Andrea Temporelli
      Andrea Temporelli dice:

      Ciao Siria! Ma che bello risentirti! E grazie delle parole di incoraggiamento (ma non mi stavo lamentando; spero di non aver dato quell’idea). Quando ti farai rivedere a scuola? Ogni tanto fai capolino tra le varie foto di instagram, ma mi dedico poco ai social. Se avrai modo di passare, mi farà piacere sentire che cosa stai combinando di bello, nella vita. Sono nell’età in cui ora spetta a me imparare dai giovani…

      Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *