Un tempo nel tempo. Sulla poesia di Marco Munaro

Oggi – ma non solo oggi –
non so che giorno è
È la fine di  …….embre

Da quale tempo parla un poeta? Dal presente, l’unico tempo possibile. Da quel presente che si apre ed espande, che pre-sente il futuro perché ha memoria del passato. Un tempo nel tempo, insomma

Un tempo nel tempo in cui non ero nato
mi ricordo di essere venuto anch’io
lungo lo stradone

giacché la memoria non è affatto memoria individuale, non può esserlo, ma è reminiscenza ancestrale, tradizione (anche acquisita, letteraria), fioritura di luoghi e di cose,

Vieni, scriviamo il tuo nome

nei veloci granai
nei sentieri pensili
nei giardini invasi, scorrenti

e in questa dilatazione di senso (possibile solo dopo un saldo radicamento), c’è spazio per screziature fiabesche, per punture biografiche, per diversioni linguistiche (la prosa, la torsione sperimentale, il dialetto), perché la coerenza è la sedimentazione di fondo della voce, nella molteplicità che si cristallizza in semplicità ricca:

Con questa luce viene la poesia
che ha generato il mondo
e io la scrivo su questa punta macedone
sulla sabbia
La dedico
al giglio delle risorgive
marinaio muto e felice
fiorito a pochi passi dal sale

I versi con cui ripeto queste verità scontate, ma da scontare sempre, da vivificare senza sconti ogni volta, sono tratti dall’antologia di Marco Munaro che ho proposto a Ladolfi editoreUn tempo nel tempo. Poesie (1983-2021).
Marco Munaro è uno dei poeti più significativi del nostro presente. Come si sa, il prestigio editoriale, soprattutto in poesia, è una farsa – al più una felice, occasionale coincidenza, e dispiace dover procedere per ovvietà, ma tant’è. La fragilità della poesia è la sua forza, sussurra nella sua dichiarazione di poetica in chiusura al volume. «Vive per amore di ciò che non è stato ancora amato».
Ecco, non saprei dirlo meglio. La poesia resiste, dimentica di sé stessa, per amore di ciò che brilla sul ciglio dell’oblio. Nulla splende più di ciò che sta per esserci sottratto.

La poesia è servire vincendo.

Sovverte il no e il sì.

Svela il mistero del male e della morte e ne fa un bene.

 

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