Altri libri e autori da salvare

Altri nomi da ripetere contro l’oblio

A proposito di talenti da non perdere e titoli da ripetere come mantra per resistere, quanto possibile, alla dissoluzione della tradizione e all’oblio delle opere: di primo acchito, avevo annotato i nomi che mi erano venuti in mente. Non sono in grado, sul versante della narrativa, di esprimermi con totale cognizione di causa: provengo da letture soprattutto poetiche e saggistiche e della narrativa contemporanea ho una panoramica parziale. E tuttavia, mentre i ragionamenti intorno al tema continuavano ad avvitarsi, sono riemersi altri nomi, che non posso trascurare (e sui quali, in effetti, mi ero talvolta già esposto).

 

Se Davide Bregola sembra aver scelto da anni un percorso ai margini (e non per questo necessariamente marginale) della grande editoria e dei temi che impone, così come Ilaria Gaspari sembra essersi inoltrata soprattutto sul sentiero della filosofia (ma spero che il romanzo d’esordio non resti solo), mi attendo, prima o poi, qualcosa di importante da Claudio Bagnasco e Enrico Macioci, già autori di buone prove. Sono scrittori a cui non pecca sicuramente né il mestiere né l’acume critico. Ma devo aggiornarmi, magari hanno già compiuto il balzo decisivo (di Macioci devo leggere il titolo più recente: Tommaso e l’algebra del destino).
Fabio Greco ha finora offerto una sola prova narrativa, ma decisamente convincente e sono curioso rispetto al seguito. Hanno già invece alle spalle una bella serie di titoli sia Andrea Di Consoli sia Gabriele Dadati: alcuni di questi titoli mi risultano preziosi.
Ben più misterioso, tanto da scegliere deliberatamente di non lasciare tracce sul web, almeno fin dove è possibile, è Danilo Laccetti. Esiste, posso testimoniarlo, sono tra i pochi che ne hanno visto il volto, e testimonio che non si occupa solo di cultura classica. Le sue prove di narrativa sono fuori circuito o quasi, suppongo. Peggio per il circuito.
Dunque, ho già un piccolo canone privato da portarmi nel futuro, in attesa di nuove scoperte e sorprese. Suoneranno le fanfare dei premi letterari, ci sommergeranno nelle librerie con copertine rutilanti, berceranno in tivù e sui social in merito a spettacolari prove da “scrittori di razza” (!!!), i lettori più attenti e autonomi sapranno, si spera, setacciare con cura e trovare qualche voce che non segue per forza il coro, perché ha qualcosa di veramente personale da raccontare. 

Altrimenti, meglio dedicarsi esclusivamente ai classici.

 

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