Omero insegna a cantare a Dante, Shakespeare e Goethe

L’apprendista genio (trailer)

Preoccupazioni per le sorti della cultura e della letteratura in particolare si troverebbero, a cercarle, anche presso la civiltà degli Egizi, ne sono certo. E così, di secolo in secolo, si sono sempre avvicendati i volti cupi dei pessimisti e quelli distesi degli ottimisti, mentre poeti e scrittori

Ma la nostra epoca ha vissuto rivoluzioni tali per cui non è più paragonabile a nessun’altra. Anche le Sei proposte per il prossimo millennio di Italo Calvino, raccolte nelle Lezioni americane, appartengono a un’altra società, a un altro mondo.

E quindi rivitalizziamo le domande che pigramente si ripropongono, in tanti convegni e dibattiti accademici:

Ha ancora senso leggere i classici e i migliori autori contemporanei o la narrazione è ormai prerogativa delle serie tv? Quali problemi affronta uno scrittore mentre tenta di concepire e realizzare la propria opera? E quali sono le difficoltà e le contraddizioni del mondo editoriale odierno?

Poniamoci queste domande in quanto scrittori. Proviamo ad affrontarle personalmente, senza tiritere esauste.

Io lo farò settimanalmente, aprendo un ciclo di riflessioni su Youtube intitolate l’Apprendista genio (qui sotto trovate il trailer).

Ogni lezione avrà qui un corrispettivo testuale, magari con precisazioni e note che nel flusso parlato è preferibile ignorare.

Sarà qualcosa di più rispetto a un corso di scrittura creativa. Tali corsi, infatti, non servono a nulla nella nostra ottica, e forse possono essere persino dannosi, come spiegheremo. Da qui il gioco di parole del sottotitolo: Dis-corso di scrittura creativa.

Che cosa significa mettersi sulle tracce del genio? Significa acquisire consapevolezza di sé e dell’umanità a cui si appartiene, per il tramite della letteratura. Si tratta di un percorso fondamentalmente solitario, ma quando una passione è condivisa, quando si brucia del fuoco di un medesimo amore, forse si possono trovare compagni di viaggio inaspettati.

E se così non fosse? Pazienza, fischiettando da soli il cammino sarà comunque più lieve. In ogni caso, percorrere questo sentiero dichiaratamente alla ricerca del genio non è propriamente una scelta, ma una condizione di vita. Un gesto comunque presuntuoso?

Melville disse che era meglio fallire nell’originalità che riuscire nell’imitazione. E qui possiamo alzare ulteriormente la posta in palio:

meglio fallire sulla via dell’impossibile che tagliare il traguardo dell’inutile.

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *