Giorgio Vasari, "Ritratto di sei poeti toscani", 1544, dettaglio

Oltre la sestina

Ci sono volte che hai intercettato una vena e il linguaggio fluisce, se è dato, persino con la grazia e la forza di un canto. Altre volte invece si scava, si picchia, si cerca con più affanno, mendicando sillaba su sillaba. Continua a leggere

Il tempo della gratitudine

Ho praticato per anni il discorso critico, mio malgrado, piegandomi, da poeta, a un impegno che mi sembrava necessario per colmare una lacuna, per reagire a una narrazione falsificata della letteratura del mio tempo. Continua a leggere

Forme chiuse e aperte

Superamento delle forme chiuse?

Altro lascito novecentesco (oltre al frammentismo) che mi ha profondamente interrogato durante questi decenni è il (presunto) superamento delle forme tradizionali. Il discorso sarebbe ampio e sfumato. Continua a leggere

Confrontarsi con il limite, supplicare un senso

Contro la rassegnazione

Oltre a un certo fiato corto, la poesia novecentesca mi imponeva il confronto con quello che possiamo definire “il male di vivere”. Continua a leggere

Marte

Epigrafi fatali

Le epigrafi che accompagnano un libro, e soprattutto un libro di poesie, sono, come tutte le citazioni, rischiose: possono apparire geniali, possono innescare la complicità con il lettore, ma possono anche, all’opposto, infastidirlo. Aiutano nell’interpretazione, suggerendo una costellazione di riferimenti, un orizzonte di pensiero o di ricerca stilistica, oppure lo inceneriscono. Io stesso ricordo epigrafi bellissime che hanno completamente oscurato il testo. Continua a leggere

poesie brevi e poesie lunghe

Poesie brevi e poesie lunghe

Ragionavo sui numeri del mio nuovo libro di poesie. Escludendo il poemetto, la lunghezza media dei miei testi è di trenta versi. Una media molto alta, mi sembra. Continua a leggere

Tiziana Cera Rosco

Una prova senza appello

27 anni di lavoro. 54 poesie + 1 poemetto: ho selezionato molto.
9 sezioni. 136 pagine. 1822 versi, dei quali 203 si devono al poemetto.
9780 parole (stando al conteggio del software).
Ora ci siamo. Continua a leggere

Interrogazione

L’interrogazione più veloce di sempre

Non amo le interrogazioni brevi. Quando interrogo, mi piace dare tempo di riflettere, sottoporre quesiti articolati, verificare la reale competenza e la comprensione oltre al mero studio, e semmai integrare, aprire prospettive, ripetere in modo personalizzato, spiazzare con domande che pongono l’argomento trattato in relazione con altri argomenti o materie, e possibilmente con l’esperienza di vita concreta e con l’attualità… Continua a leggere

Un dio bambino

Il dio bambino, la semplicità e lo scandalo della morte

Ricevo notizia che una ex studentessa della mia scuola è morta a vent’anni in casa ieri per un improvviso malore (la sorellina frequenta ancora la terza media, non nella mia sezione). Aveva cantato alla messa di natale a cui avevo partecipato, dai salesiani. Mi dicono anche di un annuncio funebre per un bambino di 5 anni, nel paese in cui insegno. Continua a leggere

Giovanni Raboni

Di paternità putative

L’unica paternità che sembra contare, oggi, è quella putativa. Anzi, quella sputativa. Il tale è un protetto di… Il talaltro è raccomandato da… Il più delle volte, si tratta di pettegolezzi, più precisamente di maldicenze, che magari partono da un fatto minimo, un aneddoto, e lo eleggono a prova di chissà quali rapporti, in modo da alludere e screditare, sempre evitando di entrare nel merito, di stare ai fatti. Continua a leggere