Fioritura di una generazione

Fioritura di una generazione

La mia generazione – che, mi spiegano, non si distingue più dalle altre – sta raggiungendo in questi anni la piena fioritura. Oltre agli autori già coinvolti negli anni d’oro di Atelier, ora anche percorsi più appartati o autori di esordi più tardivi si attestano con opere di rilievo. Se poi, per la mancanza di un discorso condiviso e per il collasso editoriale a livello generale, esse non vengono pienamente riconosciute, è un altro problema.

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Canone da costruire. La carota per smuovere la bestia

Come si costruisce un canone

Immaginiamo un’antologia che voglia raggruppare i migliori autori di una data epoca.

Quanti dovrebbe accoglierne? Per definizione, se si tratta di un’antologia che lavora in una prospettiva canonizzante, dovrebbe essere un numero ristretto. Ma che significa “ristretto”? Devono essere pochi in termini assoluti oppure in proporzione rispetto alle proposte editoriali e agli autori che si presume siano meritevoli? Crediamo ancora nelle triadi e nei poeti che nascono così rari in un secolo oppure pensiamo che per tutto il Seicento, per dire, valga la pena ricordare due/tre scrittori, mentre arriveremmo a venti o trenta per il Novecento, o il Duecento? Si può ipotizzare, comunque, che ogni intervento canonizzante tenderà a essere più indulgente verso la propria epoca, dal momento che il passato si avvale del senno di poi e della sedimentazione di valori messi alla riprova del tempo.

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Sommersi e salvati

Sommersi e salvati in poesia. Alcune segnalazioni

Ogni tanto, quando ripenso a certi miei giudizi drastici rispetto ai poeti maggiori, mi chiedo se ne è poi valsa la pena e, soprattutto, da dove nascesse quel mio vivere in modo così combattivo la poesia contemporanea. Ora, alla prima domanda non è facile rispondere: aver dato fastidio a qualcuno, mi si ritorce contro ancora adesso, ma il prezzo di quella libertà e forza di giudizio è ciò che mi ha permesso di restare libero e perseguire le mie scelte stilistiche. Anche se ai Festival invitano altri. Va bene così.

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Identità

Narrativa contemporanea: Valentina Di Cesare

Basta accostare i titoli dei libri di Valentina Di Cesare, Marta la sarta (Tabula Fati, 2014), L’anno che Bartolo decise di morire (Arkadia, 2019) e Tutti i soldi di Almudena Gomez (Polidoro, 2022), per cogliere l’intenzione di esibire un personaggio al centro della storia. Eppure, come vedremo, a ben vedere il protagonista in questi testi risulta tutt’altro che ben definito, oggetto, anzi, di opera in opera, di un’indagine sempre più pressante.

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Emilio Fede e Silvio Berlusconi

Lo scrittore spocchioso e il pubblico ignorante. Sulla tribù endogamica dei poeti

Ogni tanto, in particolare sui social, qualcuno mi rimprovera di ricadere nella più classica delle contrapposizioni, quella che vede lo scrittore spocchioso fronteggiare la massa ignorante del pubblico, con il risultato di allontanare eventuali lettori, anziché avvicinarli alla poesia. Com’è possibile che si generi un simile equivoco? Credo che vadano considerate alcune variabili. Vediamo almeno quelle che mi vengono in mente.

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Copertina di "Configurazione Tundra"

Narrativa contemporanea: Elena Giorgiana Mirabelli

Elena Giorgiana Mirabelli (nata a Cosenza nel 1979) ricorre al genere della distopia, facendo leva su un immaginario che si direbbe immediatamente pop, alquanto cinematografico, nutrito di fumetti, manga e anime.

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Statua di donna

Narrativa contemporanea: Cristina Venneri

Alla pesantezza dei fatti Cristina Venneri preferisce la levità dello stile, che trasfigura e alleggerisce (esorcizza, a tratti rende ironici) anche i dati drammatici della storia.

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Copertina di "Balena" di Muscatelli

Narrativa contemporanea: Giulia Muscatelli

Nell’epoca dell’autofiction, documentare la propria adolescenza e la propria giovinezza è una tentazione ancora più forte. E più che lecita, ovviamente, soprattutto se, alle crisi e alle turbolenze dell’età, nelle sue fasi up e down, si associano traumi specifici da raccontare.

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Tribuiani-Binari

Narrativa contemporanea: Giorgia Tribuiani

La scissione sembra essere, per Giorgia Tribuiani, la questione cruciale, replicata e variata a diversi livelli: tematico, stilistico, strutturale. Così per esempio il personaggio di Blu proponeva un’adolescente dimidiata: è insieme Blu (soprannome attribuitole fin dall’infanzia) e Ginevra.

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Letteratura circostante

I tempi della critica. Simonetti vs Cortellessa-Zinato

Mi stavo aggiornando recentemente su una piccola polemica interna al mondo della critica e alcune affermazioni hanno sollecitato delle postille, che vi sottopongo.

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