Aderire all’indifferenza
Comporre versi è un’arte che ha le sue regole. Questa è la forza e la dannazione della scrittura, da sempre: il limite deve mutarsi virtuosamente in potenzialità, la materia deve brillare e trasfigurarsi.
Oggi tutti hanno la possibilità di scrivere e il bisogno di dar sfogo alle esigenze psichiche di creatività, così spesso frustrate nelle pratiche cui quotidianamente vincoliamo il nostro commercio con il mondo, è un potente propulsore che fa girare a mille le fotocopiatrici dei paesi opulenti, che garantisce sopravvivenza a centinaia di sedicenti editori, che investe di emozioni i freddi supporti informatici, che spalma di marmellata sentimentale il web impalpabile che avvolge il globo terracqueo così confusamente soggiogato da quella strana creatura che è l’uomo. Pertanto, è bene ricordarselo, alla pretesa di genuinità dell’ultimo arrivato che chiede attenzione, in virtù della sua acuta sensibilità che lo approssima agli angeli, resta da preferirsi l’esercizio letterario dell’anima prosciugata per il confronto con la pagina. Continua a leggere