Pietra

Splendere ai margini. Un’antologia di narratori

A settembre è uscita l’antologia Splendere ai margini. Narrazioni emergenti, che ho curato per l’editore Oligo. Qual è il significato di questa impresa? Direi che questo libro è un sasso, un mazzo di fiori, una mappa.

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Il Cielo di Marte

Quarta di copertina

In questi giorni, mentre inseguivo scadenze già scadute, ho avuto la sorpresa di una bella visita: ho potuto riabbracciare Paolo Zoboli, che non rivedevo da una vita – e non è solo un modo di dire, per me. Si è parlato ovviamente di scuola e di libri, e non solo di figli e conoscenti comuni.

Tra l’altro, dalla visita ci ho guadagnato anche qualche bel volume.

Per sdebitarmi, ho approfittato del fine settimana per rovistare nell’autorimessa e recuperare anch’io qualche libro. In particolare, avevo promesso a Paolo una copia del Cielo di Marte Continua a leggere

Poesia/Morte

Ringrazio Matteo Veronesi e Giselda Pontesilli per questa profonda lettura del mio romanzo. Sarebbe tempo di scrivere altro, per rovesciare determinate prospettive o illuminare alcune latenze, ma attendo il varco giusto, nel fitto della vita. Intanto mi alleno, prendo appunti, ascolto…

Il Künstlerroman, il “romanzo d’artista”, che ha per protagonista un artista o un poeta, e che attraverso le vicende e le vicissitudini, le oscillazioni e le sfumature, della narrazione ne mette in evidenza, e ne scompone dialetticamente, le idee estetiche e le scelte creative, ha – da Goethe a Mann, da Rilke a D’Annunzio – una lunga tradizione. Continua a leggere

'In_comprensione', di Giulia Gellini. Tecnica mista, cm 35x50, 2016

Dichiarazione d’amore da uomo a uomo

Quello che trovate qui sotto è quanto generosamente ha voluto scrivere, col suo inconfondibile stile, Gian Ruggero Manzoni sul mio ultimo (in tanti sensi) libro di critica sulla sua pagina Facebook. Lo rilancio qui perché credo che l’elogio che fa del mio lavoro valga più per lui che per me. Mi spiego. Tanti complimenti sul mio testo risulteranno forse persino retorici (lo ammette lo stesso Manzoni), ma il fatto che provengano da una persona con cui ho anche amabilmente discusso, in passato, trovandomi pure in disaccordo (e in quel disaccordo sapido che nasce da qualche oscura somiglianza, da radici intrecciate, o quantomeno da un comune amore), è indice di una caratura morale e intellettuale che dà speranza. Finché sarà possibile una fraterna “guerra per amore”, ci sarà sempre pensiero critico, e letteratura schietta.

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La scena del risveglio del protagonista, dal film Matrix

Nella pancia di Matrix

In questi giorni di tregua dalla scuola mi sto concedendo un po’ di ozio (attività in famiglia, letture, preparazione di lezioni…).
Colgo l’occasione per ripensare al percorso compiuto quest’anno con il sito e rilancio alcuni vecchi articoli, cui sono particolarmente affezionato. Questo era apparso il 24 giugno.

Questa intervista a cura di Davide Brullo è apparsa su “La voce di Romagna” del 18 giugno. Nel pubblicarla, Davide ha voluto togliere il suo nome, dai pochi esemplari che mi ero permesso di avanzare: qui sotto invece lo trovate là dove deve essere.

Magmatico, radicale, radioso: Andrea Temporelli ha scritto una delle opere critiche più avventate e vigorose del tempo presente. Lo abbiamo stanato dalla sua solitudine

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Il mio carro funebre ha perduto una ruota, di Raimondo Izzo (tecnica mista, 19.5x16x0.6 cm)

La qualità dei nemici

(L’opera scelta come copertina è di Raimondo Izzo.
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Chi non ha nemici è sospetto. Anche se uno, dal suo punto di vista, può sentirsi in pace con tutti. Di più: talvolta – spiace dirlo – si potrebbero valutare le imprese di una persona considerando la schiera dei suoi avversari. Eppure, in questi anni, sento che la quiete tormentata che mi agita scioglie tensioni e contrasti. La solitudine lascia scivolare la presa ideale degli avversari, e la lotta si fa danza. A tal punto che tutto si rovescia: l’avversario si fa amico, l’unico da abbattere divento io stesso.

Questi pensieri mi sono venuti risistemando, tra gli scaffali, un libretto, di cui vi ricopio l’Amena noterella introduttiva (con dedica), giusto per chiudere i conti. Ricopiarla qui significa per me sorridere di quel che fu, perdonare, dimenticare. Continua a leggere

Un messaggio in bottiglia

Sul nuovo numero della rivista “Atelier” compare questo ampio saggio, che prende in esame il mio volume di saggi Smarcamenti, affondi e fughe. Ringrazio direttori e redattori della rivista per l’attenzione e le belle parole, a tratti persino esagerate.

Andrea Temporelli: un messaggio in bottiglia
di Giulio Greco

1. Smarcamenti

Smarcamenti, affondi e fughe (Borgomanero, Ladolfi, 2016, pp. 402, 20 euro) di Andrea Temporelli non va inteso come riedizione di saggi e neppure come un compendio teorico, ma come un vero e proprio manuale di “poetica militante” o forse “militare”, come suggerisce l’editoriale n. 21 del marzo 2001.
Il testo raccoglie il pensiero e l’anima battagliera del cofondatore di «Atelier»: gli editoriali, le interviste narrate, le lettere aperte, pubblicate sulla rivista. Continua a leggere

Revolution, di Emanuele Taglieri

Silenzio dalla Repubblica delle Lettere

(L’opera scelta come copertina è di Emanuele Taglieri.
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Nel riflettere, sul suo sito, in merito a una mia intervista e al libro Smarcamenti, affondi e fughe, Salvatore Anfuso ha riaperto la discussione intorno alla morte della poesia.

No, fermi tutti, specialmente quelli che passano di qui perché interessati alla poesia. So che della “morte della poesia” non ne potete più. Non ne posso più nemmeno io. E allora, perché ho ripreso l’insensata, esangue sigla? La poesia è viva, vivissima. Peccato che si sia trasformata in un fiume sotterraneo, che circoli esattamente dove più nessuno sappia ascoltarla, inverarla. Insomma, la poesia (italiana) è morta perché si è persa, perché vive nell’anonimato: non fatemi ripetere quanto è scritto nel programma di questo sito. Continua a leggere

THE LONELY TREE, di Wanda D'Onofrio, fotografia digitale, 40x30 cm

Cercansi opere di solitudine e profezia

(L’opera scelta come copertina è di Wanda D’Onofrio.
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Se un uomo rinuncia alla poesia per il potere,
avrà molto potere.

Se un uomo si vanta delle sue poesie,
verrà amato dai cretini. Continua a leggere