Grande Cantiere, di Roberto Lalli

Lavori di scavo

L’antologia poetica è un genere letterario davvero particolare, su cui si dovrebbe svolgere un lungo discorso. Un decennio fa, anzi quasi due ormai, si è scatenata anche una stagione di antologie dedicate ai “poeti nati negli anni Settanta” che sollevò un certo dibattito. Fu quello, secondo alcuni, il periodo che ha visto entrare ufficialmente sulla scena tanti autori, che hanno avuto il privilegio, o la condanna, di un battesimo collettivo.

Ma non è di questo che vorrei parlare ora. Risistemando alcuni file, mi sono imbattuto in una di quelle antologie, che ebbe vita solo in digitale, ancorché sotto il prestigioso marchio della Rai, che la chiese per il web direttamente a Giuliano Ladolfi. Era il 2004. Non mi sembra che quel pdf sia ancora disponibile in rete; in ogni caso, mi piace rimetterlo a disposizione dei lettori qui, nella solita cartella dove si può rovistare in cerca di qualcosa di utile: Continua a leggere

Il Fiume n.8, di Giuseppe Tattarletti

La piena (racconto di Guido Conti)

Ha da pochi giorni compiuto gli anni lo scrittore Guido Conti e mi piace rendergli omaggio riprendendo il racconto che pubblicammo sul numero 16 della rivista Atelier.

In quell’occasione Giuliano Ladolfi aveva introdotto il testo con queste parole:

Capacità di rappresentazione visiva, realismo di definizione spazio-temporale, sapienza nella costruzione delle sequenze narrative caratterizzano il racconto di un narratore già consacrato. L’elemento tragico è giocato sul contrasto tra le cieca furia del fiume e l’ostinato amore del protagonista per la propria casa, la propria famiglia, i propri animali: si tratta di una maniera artisticamente emotiva per rappresentare il “senso delle radici”, che contraddistingue la nostra millenaria cultura contadina Continua a leggere

Caramella al veleno

Fino a poco tempo fa non avrei mai pensato di aprire un sito personale e tantomeno mi sarei sognato di buttarmi nella mischia dei social. Ma la vita è così, ci si contraddice. Le ragioni del mio mutamento, non tanto di opinioni quanto di atteggiamento, le ho spiegate nella pagina “manifesto” di questo sito, che trovate alla voce “Profezia”, cliccando sul bottone blu “Scrittura” in alto a destra.

Così, la caramella al veleno che avevo preparato per quelli che continuavano a invitarmi a entrare in Facebook e Twitter e quant’altro, me la mangio io:

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Michelangelo, I Prigioni

In levare

E adesso voglio un nome impronunciato,
bianchi tutti i quaderni, persi i crediti,
confusi gli indirizzi e irraggiungibile
il mio telefono. Pretendo siano
cancellate le lettere parola
per parola e gli amici abbandonati
alle loro carriere o alla famiglia,
eccetto uno, forse due, distanti
quanto basta per starmi sottopelle
come un vizio mortale.
.                                          Darsi inizio
così. Smarcarsi. Vivere in levare.
Tu dimmi che divento, cosa vendico
mendicando una voce che non mente
mentre scrivo di me dimenticandomi.

(Pubblicata in 50 anni di bianca. 1964-2014, Torino, Einaudi, 2014, p. 40)