Autoesegesi e profezia

Autoesegesi e profezia

Tra genio e follia, tra divertissement e tortura, tra filologia e supercazzola, il saggio che ha appena scritto Mikel Marini Doughty è tra le cose più intelligenti e spassose e avventate che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni. Incidentalmente, riguarda la mia poesia, e se alla mia poesia non siete interessati o addirittura vi infastidisce, leggetelo, tanto vi porterà comunque in un’altra dimensione. E se invece a ciò che vo scrivendo siete anche parzialmente interessati, o vi garba mettere in relazione l’autore che si presume presuntuoso, quindi in grado di conoscersi e spiegarsi, e qualcun altro che lo ha letto, tentando di radiografarlo fin sotto le mutande (non è una battuta, considerato il ripescaggio del personaggio di Amfortas), potete proseguire la lettura di queste mie riflessioni.

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Pietra

Splendere ai margini. Un’antologia di narratori

A settembre è uscita l’antologia Splendere ai margini. Narrazioni emergenti, che ho curato per l’editore Oligo. Qual è il significato di questa impresa? Direi che questo libro è un sasso, un mazzo di fiori, una mappa.

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L'amore e tutto il resto

Autostroncatura e autoelogio del mio libro

E’ successo che un tale, bontà sua, mi ha mostrato su internet una stroncatura al mio ultimo libro, L’amore e tutto il resto (qui tutte le info relative), che mi era sfuggita. Per quel che mi riguarda, chi ci tiene a propagare le note fastidiose mi dà noia come una zanzara, e tendo a guardarlo con diffidenza ancor maggiore rispetto a chi ha comunque preso posizione apertamente; in questo caso, tuttavia, ho messo in conto solo buona fede, perché ho conosciuto di persona l’interessato, che ricordo con simpatia. Ecco comunque la stroncatura:

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La rivista Atelier in esposizione

L’amore e tutto il resto. Intervista (Atelier 110)

Ecco l’intervista, a cura di Giuliano Ladolfi, apparsa sul numero 110 della rivista “Atelier” (giugno 2023), su cui segnalo altri interventi e poesie eccellenti.

L’amore e tutto il resto (Novara, Interlinea, 2023) è il titolo dell’ultima raccolta di Andrea Temporelli, la cui lettura letteralmente mi ha spiazzato e da questo atteggiamento consegue che sento la necessità di chiarire con lui alcuni elementi chiarificatori.

È noto che il poeta è stato mio alunno nel triennio del Liceo Scientifico, che insieme abbiamo fondato l’Accademia “Amici della poesia” e nel 1996 la rivista «Atelier». Questa amicizia che dura più di trent’anni avrebbe dovuto favorirmi nella comprensione, anche perché diverse composizioni erano presenti nel Cielo di Marte (Torino, Einaudi, 2005) e in Terramadre (Rovigo, Il ponte del sale, 2012), testi che conosco molto bene e sui quali cui ho già scritto. Eppure mi sfuggono troppi elementi per giungere a una comprensione profonda.

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Per la poesia, lo spazio del nostro ombelico

Per la poesia, lo spazio del nostro ombelico

Ripropongo qui un passaggio dall’intervista su “La Verità” di domenica 23 aprile 2023, a cura di Tiziano Fratus. Ci aggiungo una breve postilla

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Foto di Tiziana Cera Rosco

Il segreto sigillato nella copertina

Ogni copertina nasconde una storia. Certe copertine hanno persino decretato il successo di alcuni libri, ma ci sono anche case editrici che hanno puntato su una riconoscibilità editoriale più ampia, di collana quantomeno. Continua a leggere

Lorenzo

Quale pubblico? Si scrive per i figli

Non si può scrivere per nessuno, anche se nessuno ascolta. E nel rovello di un’opera che si compie nel totale abbandono, c’è la serenità che viene da alcuni occhi che rendono familiare, a tratti, il volto di gorgone che nella tenebra attende ogni slancio per voltarlo in lapide. Così io intravedo lo sguardo dei miei figli a dare senso e vita alle pagine che accumulo – se non ora, in un ideale futuro.

Oggi Lorenzo, il primogenito, compie diciott’anni. Dovrebbe essere un momento di festa, ma la vita ha voluto riservargli le prime dure prove per saggiare la sua tempra d’uomo. Io lo precedo e tento di esorcizzare la sorte. Ma forse è il contrario, è lui a guidarmi verso il futuro…

Questa manciata di versi, comunque, è per lui. Come sempre. Continua a leggere

La notizia tanto attesa da nessuno

Notizia straordinaria di nessunissima rilevanza

50505 parole, quasi a rilanciare uno scioglilingua che torna più volte nella storia e che parla di cinquemilacinquecentocinquantacinque strani esseri dal nome quasi impronunciabile; un solo unico paragrafo, non per scelta ma per naturale svolgimento di una sorta di musica a cui mi sono affidato per scrivere a partire da luglio (ma interrompendo il lavoro da ottobre a dicembre, benché fossi ormai di fronte allo sbocco finale – forse inconsciamente bloccato da ciò che arrivare in fondo avrebbe significato per me, più ancora che per altri impegni); 88 pagine, 300.519 caratteri spazi inclusi, 3571 righe in totale (senza nessun “a capo”, come detto): questi i dati crudi e inerti del mio nuovo romanzo, di cui  proprio oggi ho terminato la prima stesura. Continua a leggere

Andrea Temporelli