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Poeti nel limbo (2). Un limite all’enciclopedia

Un limite all’enciclopedia

Quali sono, concretamente, i luoghi che hanno visto la gestazione e lo sviluppo della ricerca dell’ultima misconosciuta schiera di poeti del Novecento? E si tratta poi effettivamente dell’ultima del secolo passato o la prima di un nuovo canone ancora a venire? Se il secondo dilemma è sensato, ecco un altro deterrente per la loro comprensione. La risposta al primo quesito invece è ovvia: le palestre per la formazione degli scrittori sono rappresentate dall’innumerevole serie di riviste e di pubblicazioni, magari di precoce estinzione, che circola solitamente fra addetti ai lavori, molto spesso entro confini territoriali ristretti. Si tratta di un coacervo impressionante di esperienze che, in una società che ha subìto un bruciante passaggio da una cultura d’élite a una cultura di massa, confondono e smentiscono i più immediati criteri di valutazione e impongono questioni assai complesse e ampie, che dalla poesia si aprono alla sociologia e all’analisi storica. Continua a leggere

Giulio Mozzi, Il male naturale

Generazioni a confronto (3/3)

Generazioni a confronto
Convegno nazionale di Firenze (18 febbraio 2005)
a cura di Gianluca Didino

Parte Terza e ultima

Marco Merlin: Un primo giro, anche abbastanza ampio ci ha portato a gettare a vasto raggio molte problematiche. Ora invito a stringere di nuovo il cerchio ritornando sul testo di discussione, con una nuova tornata di interventi, il primo dei quali sarà di Giulio Mozzi, il quale potrà riprendere il tema Generazioni a confronto secondo una lettura molto libera e personale. Cedo, pertanto, la parola a Giulio Mozzi (e sottolineo che abbiamo cercato volutamente di coinvolgere persone non strettamente legate in modo univoco al mondo della poesia). È nato nel 1960, è autore di libri di racconti soprattutto: Questo è il giardino (Milano, Mondadori 1993), La felicità terrena (Torino,Einaudi 1996), Il male naturale (Milano, Mondadori 1998); prossimo anche l’esordio come romanziere. Si occupa di scrittura creativa: Parole private dette in pubblico (Roma, Theoria 1997); il titolo eliotiano già ci stuzzica sulle connessioni tra narrativa e poesia. Si occupa delle edizioni Sironi, altra sigla editoriale di spicco e di culto, che ha svolto anche un ruolo molto importante nel lancio di giovani autori esordienti. Cediamo a lui la parola perché con il testo di discussione possa offrire anche lui qualche osservazione. Continua a leggere

Generazioni a confronto (2/3)

Generazioni a confronto
Convegno nazionale di Firenze (18 febbraio 2005)
a cura di Gianluca Didino

Parte Seconda

Marco Merlin: Ringrazio Roberto e comincio a raccogliere un po’ di spunti dopo ogni relazione, che saranno poi fruttuosi in un secondo giro. Voglio raccogliere dalle parole sue questo senso che sembra inizialmente riduttivo e che invece io sento appropriato e proficuo: mi sembra utile non parlare strettamente di generazione, ma del modo in cui la giovinezza può diventare il punto d’origine, l’imprinting per molti scrittori, quel quid di formativo che essa contiene. E credo sia importante cogliere questo aspetto in riferimento alla sua conclusione. Se ha senso parlare di giovinezza come molla importante per la letteratura, è bene coltivarla, ma non fino all’eccesso: forse Tondelli doveva superare questo limite. La giovinezza deve anche essere sacrificata, superata. Il discorso generazionale è fruttuoso finché è pretestuoso, serve per poi andare oltre, perché, se si resta ancorati ad esso, diventa poi degradante, limitante come riferimento. E, per quanto riguarda l’editoria (pensiamo alle tante antologie uscite), c’è il sigillo del giovanilismo: il pericolo cioè che lo stimolo della giovinezza venga sfruttato come giovanilismo e che, quindi, nel fare un’antologia di giovani si cela il rischio, che va corso, di cadere sotto una marca editoriale per lanciare prodotti, facilmente smascherabile come operazione commerciale. Continua a leggere

L'arca di Noè di Lorenzo Perrone

Il canone del Novecento

(L’opera scelta come copertina – cliccare sull’immagine per la visualizzazione completa – è di Lorenzo Perrone)

A proposito di Luzi, si accennava al canone del Novecento. Affermare che il poeta fiorentino è un punto fermo tra i “classici” contemporanei era in fondo una provocazione, perché a tutti è noto quanto sia arduo stabilire gli autori “da antologia scolastica” fra i protagonisti della letteratura di fine Novecento, senza nemmeno pretendere di arrivare al primo decennio del nostro secolo.

Qualche tempo fa, in modo semiserio, avevo proposto il mio canone privato. Oggi rivedrei sicuramente qualcosa, ci sono autori che adesso mi sembrano sopravvalutati e altri che rivaluterei; tuttavia, a grandi linee, mi sembra di poter sottoscrivere ancora questo ragionamento. Continua a leggere

Fuori tutti! (di Davide Brullo)

Nel suo romanzo Andrea Temporelli mette in crisi il mondo dei letterati con il tutù, sconfigge i poeti laureati frollati nell’invidia. E scandisce una pazzesca dichiarazione di poetica

Se fossimo in un Paese normale, non si parlerebbe d’altro. In Tutte le voci di questo aldilà Andrea Temporelli mette a soqquadro il claustrofobico continente della poesia italiana. Anzi, squarta i totem della letteratura tutta. A pagina 125 appare Alessandro D’Avenia, a pagina 143 è citato Alessandro Baricco («è una brava persona, ti convinci, amabile»), a pagina 134 il «panciuto signore con barba e occhiali» che si inalbera all’urlo di Non sa chi sono io, è l’«illustre ospite» Umberto Eco, che se la prende con un tizio che ha dipinto «un enorme sesso femminile» nel bagno dell’albergo. Ci sono anche i poeti, ovvio: a pagina 150 due liceali citano «Zanzotto, Cazzotto o quel diavolo che è» mentre discettano dei loro amorazzi; a pagina 163 Giuseppe Conte (a cui Mondadori ha appena dedicato un Oscar) è citato insieme a Maradona («finora avevo sentito solo due uomini parlare di se stessi in terza persona»: loro); a pagina 176, invece, è citato Milo De Angelis, ma la citazione più bella riguarda Gabriella Sica, «ha uno stile davvero originale, provi a sentire: “Se vado troppo a lungo in bicicletta, / Mi fa poi un po’ male la cosetta”». Sono citati anche poeti più giovani e meno noti al tronfio pubblico come Alessandro Rivali e Riccardo Ielmini (a pagina 94); «il mio amico Simone Cattaneo», invece, è a pagina 163 (è quello che fa la battuta su Conte) ed è forse quello che conta più di tutti. Cattaneo, poeta scoperto da Andrea Temporelli nel 2001, quando per le edizioni della rivista “Atelier” gli ha pubblicato la prima raccolta poetica, Nome e soprannome, si è ucciso, gettandosi dal suo appartamento a Saronno, nel 2009. Continua a leggere

Numeri monografici della rivista Atelier

Atelier – Monografie di poeti contemporanei

FABIO FRANZIN: Atelier 53 – marzo 2009 ➽ scarica il pdf: Atelier-53-XIV-marzo-2009

EDOARDO ZUCCATO: Atelier 54 – giugno 2009 ➽ scarica il pdf: Atelier-54-XIV-giugno-2009

UMBERTO FIORI: Atelier 55 – settembre 2009 ➽ scarica il pdf: Atelier-55-XIV-settembre-2009

FABIO PUSTERLA: Atelier 56 – dicembre 2009 ➽ scarica il pdf: Atelier-56-XIV-dicembre-2009 Continua a leggere

La rivista Atelier in esposizione

Atelier – Transizione

Copertina della rivista Atelier, n. 55

Atelier 55settembre 2009 (monografia: Umberto Fiori) – Fine della linea lombarda  Continua a leggere

Dettaglio su numeri della rivista Atelier

Atelier – Un passo oltre

Copertina della rivista Atelier, n. 41

Atelier 41marzo 2006 – L’urgenza della contemporaneità Continua a leggere

La rivista Atelier

Atelier – La guerra dei talenti

Copertina della rivista Atelier, n. 25

Atelier 25marzo 2002 – Lo scisma della poesia  Continua a leggere

Atelier – L’opera comune

Copertina della rivista Atelier, n. 13

Atelier 13marzo 1999 – Letteratura come atto “politico”  Continua a leggere