Pensare per immagini
Un giorno – erano gli anni dell’università – un mio amico di Verona mi ospitava per un fine settimana. Si avviò spontaneamente una discussione. Partita da amenità che non nominerei nemmeno se le ricordassi, finì, come capita tra giovani, per concentrarsi sui massimi sistemi dell’universo. Era una controversia razionale e filosofica (Francesco, il mio amico, studiava Giurisprudenza), ma a un certo punto, mentre tutte e due guardavano nel buio della stanza il soffitto, l’amico mi disse: “Si sente che sei un poeta”. Gli chiesi che c’entrasse ora quell’affermazione, visto che si discuteva di tutt’altro, chiamando in causa argomenti scientifici, semmai. “Tu pensi per immagini”, mi rispose. Continua a leggere