Tag Archivio per: CRITICA LETTERARIA

Il lettore ingordo

Io leggo. Tu leggi?

Premessa

La questione è annosa, ma ogni tanto tocca tornarci su (ne avevo già scritto sul mio sito, e vi invito a leggere). Non è un fatto personale, riguarda tutti gli scrittori che, in qualche modo, restano disponibili nei confronti di chi vorrebbe sottoporre loro qualche testo, benché ciò non rientri nelle loro mansioni e non sia un’attività retribuita. Anzi, per trovare il tempo per questo sovrappiù di impegno gratuito, devono sottrarre ore alle proprie letture/scritture, nonché alle incombenze pratiche della vita, per non parlare delle attenzioni dovute alle persone care. Ma c’è ancora chi crede nella gratuità, nella gentilezza, nella sorpresa del bene. Appartengo a questa categoria di ingenui. Molti altri scrittori invece, e con ragioni sacrosante, tagliano alla radice il problema e scelgono fra varie opzioni, per esempio: a) non leggono ciò che viene mandato loro o comunque non rendono conto in alcun modo di ciò che la posta riversa sulle loro scrivanie, reali o virtuali (anche semplicemente rispondere alle mail, a un certo punto, diventa un’interferenza importante); b) per essere letti, chiedono esplicitamente un compenso. Ovviamente, periodicamente sono tentato io stesso di cambiare categoria.

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Canone da costruire. La carota per smuovere la bestia

Come si costruisce un canone

Immaginiamo un’antologia che voglia raggruppare i migliori autori di una data epoca.

Quanti dovrebbe accoglierne? Per definizione, se si tratta di un’antologia che lavora in una prospettiva canonizzante, dovrebbe essere un numero ristretto. Ma che significa “ristretto”? Devono essere pochi in termini assoluti oppure in proporzione rispetto alle proposte editoriali e agli autori che si presume siano meritevoli? Crediamo ancora nelle triadi e nei poeti che nascono così rari in un secolo oppure pensiamo che per tutto il Seicento, per dire, valga la pena ricordare due/tre scrittori, mentre arriveremmo a venti o trenta per il Novecento, o il Duecento? Si può ipotizzare, comunque, che ogni intervento canonizzante tenderà a essere più indulgente verso la propria epoca, dal momento che il passato si avvale del senno di poi e della sedimentazione di valori messi alla riprova del tempo.

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Letteratura circostante

I tempi della critica. Simonetti vs Cortellessa-Zinato

Mi stavo aggiornando recentemente su una piccola polemica interna al mondo della critica e alcune affermazioni hanno sollecitato delle postille, che vi sottopongo.

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Il gioco delle freccette

IL GIOCO DELLE FRECCETTE CONTRO I MAESTRI (E TRA EPIGONI)

Su ciò che si ignora, si dovrebbe tacere. Ma se una massima del genere vale da qualche parte, certamente non ha cittadinanza nel mondo dei social. E poi, da scrittore, su ciò che ignoro talvolta provo a scrivere. Giusto per scoprire qualcosa, per imparare. Scrivo per grattar via la mia stessa ignoranza, per scorticarmi dal cervello i luoghi comuni e i concetti consolidati. Continua a leggere

Successo editoriale vs successo letterario

La dissipazione dei talenti. Perché recensire non ha più senso e occorre fare memoria

Ragionavo l’altro giorno sulle logiche del successo, che spesso premia i meno talentuosi.
Ci sono sempre stati nella storia della letteratura due piani distinti: chiamiamoli successo editoriale e successo letterario. Talvolta, forse raramente, si intersecano. Di solito, il primo rischia di risultare effimero, mentre il secondo cresce nel tempo, perché pone l’opera all’interno di una tradizione: qui essa mette radici, nutre altre opere, si innerva in diverse epoche – con alterne fortune, ovviamente. Continua a leggere

Gladiatori nell'arena

Contro le prefazioni

Confesso che ho peccato. Non molto, ma con godimento pieno. Ho scritto anch’io una manciata di prefazioni (o postfazioni e roba simile) e ogniqualvolta mi si ripropone l’invito, la tentazione è forte e la carne resta debole. Ma mi sono ripromesso di non scriverne più.

Provo infatti avversione per questo genere di testi. La poesia deve presentarsi da sola, offrirsi nuda e cruda.

Soprattutto in caso di poeti contemporanei e di nuove sillogi – dal momento che per riproposte di opere già edite il discorso sarebbe diverso. Continua a leggere