Fraternità in poesia. La letteratura è costellata di omaggi
Ripropongo qui un articolo di Giorgio Anelli, uscito originariamente su Pangea.
La poesia è sempre un atto di riconoscenza
Da svariati anni nutro gratitudine, oltre che rispetto, verso il poeta Andrea Temporelli. Il motivo è presto detto: il suo avermi voluto incontrare, un tempo, sul lago Maggiore, ad Arona. Nonostante fossimo l’uno per l’altro due semplici sconosciuti. Certo, fedeli d’amore verso quell’arte implacabile che assume su di sé il nome grande di poesia. Ma nonostante io all’epoca fossi uno sbandato maudit, in balìa di crisi umorali mica da ridere. Eppure, a partire da lì, da quel vicendevole osare, e dal suo biblico accogliermi ‒ io mi porto dentro una riconoscenza. Che se all’inizio aveva preso la forma, quanto mai incosciente, dell’ossessione (ogni mio libro doveva contenere un cammeo su di lui ‒ e così è sempre stato, e forse sarà…), ora invece questa gratitudine si è trasformata in un legame di amicizia che cresce saltuariamente ma costante nel tempo, quasi forse che si possa parlare di fratellanza. Continua a leggere