Fra me e Franzen
A inizio mese avevo rilanciato una recensione a Franzen, relativa a Le correzioni, il libro che avviò il suo successo planetario. Ora i più sono immersi nella lettura di Purity, che invece io sto rimandando, sia perché ho deciso di dar la precedenza a vari libri di autori italiani contemporanei, sia perché rispetto a certi colossi, a certe letture “dovute”, nutro una sorta di disagio, per cui mi piace affrontarle “fuori tempo”, quando ormai gli echi (positivi o negativi) che le accompagnano si sono affievoliti o spenti del tutto. Continuo questa pratica di distanziamento e ripropongo un’altra recensione, di Edoardo Gino, comparsa sul numero 65 di “Atelier”, sempre relativa a Le correzioni.
Ma quali libri ho frapposto fra me e Franzen? Ho appena letto (e recensito su questo sito) Il brevetto del geco di Tiziano Scarpa, La primavera tarda ad arrivare di Flavio Santi e Il grande animale di Gabriele Di Fronzo, mentre ora sto leggendo Etica dell’acquario di Ilaria Gaspari. Seguiranno (in ordine sparso), oltre a vari libri in formato digitale che ho sul desktop: La rancura di Romano Luperini, L’amore ai tempi di Batman di Massimiliano Parente, Una storia quasi solo d’amore di Paolo Di Paolo, L’addio di Antonio Moresco, Cella di Gilda Policastro, Cade la terra di Carmen Pellegrino, Le tartarughe tornano sempre di Enzo Gianmaria Napolillo, Non adesso, per favore di Annalisa De Simone, Conforme alla gloria di Demetrio Paolin, L’argine di Deborah Gambetta, Un terremoto a Borgo Propizio di Loredana Limone, Unico viaggio di Danilo Laccetti, La vita a rovescio di Simona Baldelli, La forma minima della felicità di Francesca Esposito, Maria di Ísili di Cristian Mannu, Dalle rovine di Luciano Funetta… Continua a leggere