La conquista della naturalezza
La prima impressione, inoltrandosi nei sedici racconti che compongono i Miti personali di Matteo Marchesini, è quella di imbattersi in un, pur pregevole, esercizio postmoderno. La ricerca della sorpresa, magari del semplice capovolgimento o comunque della variazione sorprendente, all’interno del corpo statico del mito, delineano un’intelligenza e un piacere letterario sofisticato. Poi però i temi si infittiscono, la profondità aumenta, gli indizi si annodano. In più, si risale cronologicamente fino al presente per approdare, in un crescendo artistico, al magnifico Conoscersi, racconto che da solo occupa la seconda sezione del libro, e il cui titolo diventa infine sintomatico. I miti classici dell’inizio (Orfeo, Ettore e Achille, Atteone…) lasciano il posto a rivisitazioni di personaggi storico-letterari (Gesù, Leopardi, Kant…) fino a dare corpo a figure contemporanee. Si tratta dunque della restituzione di un percorso che piega la cultura verso la naturalezza, intesa ovviamente come ricca stratificazione, seppur vestita coi panni di una maggiore semplicità o immediatezza. E anche i titoli dei racconti occhieggiano a una struttura di pensiero complessa, suggeriscono un itinerario culturale completo (Poesia, Fine dell’epica… Storia… Religione… Dio, Prosa). Continua a leggere