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Sonia Serazzi, aria pulita e niente languore

Chiedo istruzioni ogni notte, dialogo epistolare con Antonio Cavallaro sul tema della fede, edito nel 2022, getta sulla narrativa di Sonia Serazzi una luce sia dirimente sia equivocabile.

All’indietro, sui racconti e romanzi precedenti, quel libro aiuta a comprendere la presenza di un particolare sguardo sulla vita, che era finora uno degli ingredienti segreti delle pagine di questa scrittrice così appartata. Il fortunato esordio di Non c’è niente a Simbari Crichi (2004), seguito e confermato da  … e le ortiche c’hanno ragione (2006), poteva inserire Serazzi, in modo sommario, in una tradizione di letterati pronti a raccontarci un Sud sospeso tra mito e denuncia di perenne arretratezza, con una narrazione che felicemente pesca nei dati antropologici e nel folclore i ritratti forti e popolari dei propri personaggi. Il terzo libro, Il cielo comincia dal basso, dopo un lungo silenzio (risale al 2018), sembrava forse stemperare i tratti più marcati della sua prosa, che non ha mai inseguito trame artefatte ma il dispiegarsi di esistenze (e che bello sentire che non ha senso chiedersi quanto reali e quanto immaginarie), magari nelle pieghe più minute della quotidianità, ma senza cedere al bozzetto, seguendo un ritmo variato e una propria musica in grado di trascinare il lettore dalla prima all’ultima pagina. E, in quella impressione iniziale, le citazioni bibliche che puntellavano la vicenda potevano sembrare un vezzo o poco più. Insomma, Serazzi fino a questo punto poteva anche essere fraintesa e accolta nella schiera di scrittori pur veraci e piacevoli di un mondo, il Sud appunto, in fondo già noto e utile per raggirare le complicazioni di ambienti, situazioni e linguaggi della nostra impaludata modernità, tra lavori improbabili e vite virtuali, tra disturbi esistenziali piccoloborghesi e velleità epocali. Ma il lettore più attento se ne era già accorto e, adesso, dispone di nuovi argomenti: nella narrativa di Serazzi c’è ben di più. Le sue storie non nascono da uno sguardo distaccato, intellettualistico, curioso. Non sono la facile materia per esibire un’arte, esercitare uno stile. La leggerezza mai frivola, l’ironia mai saccente della sua penna sono il frutto di uno sguardo intriso di pietà e di compartecipazione, e lo stile qui non è una posa, un abito, un optional rispetto alla natura intrinseca della voce. Ecco perché i personaggi apparentemente strampalati che ci fa conoscere alla fine ci risultano forti e, paradossalmente, compiuti, anche nel loro destino tragico o banale, a seconda dei casi. La povertà del mondo raccontato da Serazzi è luminosa e pulita. Riciclerei a proposito le parole che, in Chiedo istruzioni ogni notte, l’autrice stessa usa in riferimento alla madre morta da poco:

«Ho letto tutte le lettere d’amore che mamma scriveva a papà, poi le sue agende: raccontava del fuoco in inverno, […] di qualche acciacco, del suo sogno di studiare. Niente languore fra le carte di mamma, solo aria pulita, eppure in questi giorni avrebbe festeggiato cinquant’anni di matrimonio».

(p. 20)

Ecco, nelle storie vivaci e a tratti fiabesche di questa scrittrice non c’è languore, ma solo aria pulita. Il Sud si fa mito non per comodità, non per una fuga dal nostro tempo, ma per disciplina, per una naturale potatura che dà vigore.

In avanti, però, Chiedo istruzioni ogni notte potrebbe generare un nuovo equivoco. Il recente Una luce abbondante, in cui peraltro la religione è un filo ricorrente nell’ordito delle vicende (tra suore che hanno abbandonato il velo e padri tesi a una loro stralunata santità), potrebbe a questo punto lasciar presupporre uno sguardo consolatorio, cauterizzato dai veli di qualche altare. Che si pigli, un simile lettore, lo schiaffo che chiude il libro (così sano e amorevole, ma pur forte), per togliersi anche il minimo sospetto di fideismo bigotto; e rilegga, successivamente, questo altro passaggio da una lettera dell’autrice:

«Mi hanno raccontato che un ricco produttore cinematografico, durante una cena, dichiarava di non sopportare le noiose storie dei poveri. Invece a me basta una vita come l’armadio di mia madre: dentro ci sono quattro cosette, eppure mai mi è capitato di pensare che a mamma mancasse qualcosa. Voglio dire che sempre scopro una pienezza inattesa nella devozione infinita a quello che c’è. Mia madre lavava, lisciava e ripiegava ogni indumento con cura estrema, poi appendeva i capi più belli sulle grucce giuste, quindi profumava tutto con sacchettini di alloro e lavanda. Questo poco che profuma è forse tutta la gloria che dobbiamo cercare.»

Chiedo istruzioni ogni notte, p. 80

Dal niente di Simbari Crichi (e, ora, da Sacravento) in questi anni sembrava procedere un’innocua armata Brancaleone. È il momento giusto per rileggere (o per scoprire, per chi non l’avesse ancora fatto) i libri di Sonia Serazzi, perché nel suo Sud non manca nulla, c’è tutto ciò che serve a una penna acuminata come la sua per raccontarci la scabra, inconsolabile bellezza delle nostre fragili vite, così brevi, così profumate.

L'arca di Noè di Lorenzo Perrone

Libri letti nel 2023

Quest’anno ho fatto un esperimento (che non ripeterò): ho annotato tutti i libri letti, divisi per saggistica, narrativa, poesia. Ovviamente, si finisce per leggere molto tutti i giorni al di là dei libri (articoli, giornali, riviste, post sui social…) ma soprattutto, per quel che mi riguarda, certi libri (che NON sono inseriti nell’elenco) vengono letti parzialmente, perché interessano solo alcuni capitoli o perché basta soltanto farsene un’idea.

Saggistica

Ecco il primo elenco. Potrebbe essermi sfuggito qualche titolo: pazienza. L’anno non è ancora finito e con la pausa natalizia dalla scuola riesco solitamente a leggere di più: aggiungo in coda i libri che sono, attualmente, in pole position (poi, chissà).

  1. Manifesto contro l’editoria (GOG edizioni)
  2. AA.VV., I padri della parola (a cura di Tiziano Broggiato)
  3. AA.VV., Prosa in prosa
  4. Andrea Afribo, Poesia italiana postrema. Dal 1970 a oggi
  5. AFRIBO Andrea-ZINATO Emanuele (a c. di), Modernità italiana. Cultura, lingua e letteratura dagli anni settanta a oggi
  6. BERGONZONI-SASSATELLI, L’arte come cura
  7. Federico Bertoni, Universitaly. La cultura in scatola
  8. CALDARELLI Guido, Senza uguali. Comprendere con le reti un mondo che non ha precedenti
  9. Casadei Alberto, Stile e tradizione nel romanzo italiano contemporaneo
  10. CELAN Paul-SZONDI Peter, Tra l’oro e l’oblio. Lettere 1959-1970
  11. CORTELLESSA Andrea (a c. di), La terra della prosa. Narratori italiani degli anni Zero (1999-2014)
  12. DONNARUMMA Raffaele, Ipermodernità. Dove va la narrativa contemporanea
  13. ERNAUX Annie, Scrivere è un dare forma al desiderio
  14. FASSINA Luca, Cucina. Stephen King: ricetta per un disastro
  15. GIGLIOLI Daniele, Senza trauma. Scrittura dell’estremo e narrativa del nuovo millennio
  16. Sonia Giovannetti, La poesia, malgrado tutto
  17. GOULD, Stephen Jay, La vita meravigliosa. I fossili di Burgess e la natura della storia
  18. GOULD, Stephen Jay, Bravo Brontosauro. Riflessioni di storia naturale
  19. LUPERINI Romano-ZINATO Emanuele, Per un dizionario critico della letteratura italiana contemporanea. 100 voci
  20. MAROTTA Maurizio, Nel possibile uso della cenere
  21. Alberto Prunetti, Non è un pranzo di gala. Indagine sulla letteratura working class
  22. Alessandro Raveggi, Il Romanzo di Babele. La svolta multilingue della letteratura
  23. Massimo Sandal, La malinconia del mammut. Specie estinte e come riportarle in vita
  24. Gianluigi Simonetti, La letteratura circostante. Narrativa e poesia nell’Italia contemporanea
  25. TANIZAKI Jun’ichiro, Sulla maestria
  26. Carlo Tirinanzi de Medici, Il romanzo italiano contemporaneo. Dalla fine degli anni Settanta a oggi
  27. VASSALLI Sebastiano, Il mestiere di Omero. Come scrivere per raccontare storie
  28. ZINATO Emanuele (a c. di), L’estremo contemporaneo. Letteratura italiana 2000-2020

Sono meno di trenta: è il genere che quest’anno ho frequentato meno. Attualmente in lettura, è Biologia della letteratura. Corpo, stile, storia, di Alberto Casadei. Sono lì che mi attendono: Il vero e il convenzionale di Carlo Tirinanzi de Medici e La metamorfosi del cerchio di Georges Poulet

Narrativa e prosa

Per la narrativa e la prosa, dovrei precisare che ne ho avuto tra le mani centinaia, che ho valutato facendomi un’idea per quel che riguarda la trama ma soprattutto (l’aspetto che più mi interessa), lo stile e lo sguardo sul mondo, leggendoli solo parzialmente. Non l’ho fatto per semplice passione, ma per preparare l’antologia Splendere ai margini. Qui però elenco solo i libri letti interamente. Alcuni, li ho anche recensiti sul mio sito. Di altri, avrei voluto poterlo fare. Chissà, magari rientreranno in qualche discorso futuro. Tengo ovviamente conto anche di qualche rilettura, purché integrale.

  1. BALDUCCI Marco, Terzo repertorio
  2. Gherardo Bortolotti, Romanzetto estivo
  3. BORTOLOTTI Gherardo, Storie del pavimento
  4. Davide Bregola, La vita segreta dei mammut in Pianura Padana
  5. BREGOLA Davide, Lettera agli amici sulla bellezza
  6. BREGOLA Davide, Dal più pesante al più etereo cielo
  7. BREGOLA Davide, Fossili e storioni. Notizie dalla casa galleggiante
  8. BURRONE Alessandro, La promessa di vita nel tuo cuore
  9. Marta Cai, Enti di ragione
  10. CAI Marta, Centomilioni
  11. Casadei Alberto, La suprema inchiesta
  12. CAVALLI Carolina, Metropolitania
  13. CHILLEMI Danilo, I sogni sono schiuma
  14. Emanuela Cocco, Tu che eri ogni ragazza
  15. DE ANGELIS Milo, La corsa dei mantelli
  16. Paolo Del Colle, Il cavallo di Aguirre. Un incontro mai avvenuto con Werner Herzog
  17. Valentina Di Cesare, Tutti i soldi di Almudena Gomez
  18. DI CESARE Valentina, L’anno che Bartolo decise di morire
  19. DI CESARE Valentina, Marta la Sarta
  20. Sara Gamberini, Maestoso è l’abbandono
  21. Marco Giovenale, La gente non sa cosa si perde
  22. GIOVENALE Marco, Il paziente crede di essere
  23. Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, La nostra voce non si spezza
  24. Enrico Macioci, Sfondate la porta ed entrate nella stanza buia
  25. MACIOCI Enrico, Tommaso e l’algebra del destino
  26. MACIOCI Enrico, Breve storia del talento
  27. Laura Marinelli, Organica
  28. Elena Giorgiana Mirabelli, Maizo
  29. NERI Giampiero, Un insegnante di provincia
  30. Michele Orti Manara, L’odio migliore
  31. ORTI MANARA Michele, Il vizio di smettere
  32. ORTI MANARA Michele, Consolazione
  33. Demetrio Paolin, Conforme alla gloria
  34. PAOLIN Demetrio, Il bisogno e la necessità
  35. PAOLIN Demetrio, Anatomia di un profeta
  36. Giovanni Peli, Fermate la produzione!
  37. SERAZZI Sonia, Il cielo comincia dal basso
  38. SERAZZI Sonia, Non c’è niente a Simbari Crichi
  39. SESSI Frediano, Il diavolo in chiostro
  40. Andreea Simionel, Male a Est
  41. SIMIONEL Andreea, Straniera vita
  42. Ezio Sinigaglia, Sillabario all’incontrario
  43. SINIGAGLIA Ezio, L’amore al fiume (e altri amori corti)
  44. SINIGAGLIA Ezio, L’imitazion del vero
  45. SINIGAGLIA Ezio, Il Pantarèi
  46. Giorgia Tribuiani, Binari
  47. TRIBUIANI Giorgia, Superstar
  48. TRIBUIANI Giorgia, Blu
  49. Filippo Tuena, In cerca di Pan
  50. Dario Voltolini, 10
  51. VOLTOLINI Dario, Il tempo della luce. Narrazioni sull’infinito
  52. VOLTOLINI Dario, Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia
  53. VOLTOLINI Dario, Foravìa. Un trittico
  54. VOLTOLINI Dario, Il Giardino degli Aranci
  55. Andrea Zandomeneghi, Il giorno della nutria

Letture previste a Natale: Acari di Giampaolo G. Rugo, Storia di due donne e di uno specchio e L’antagonista di Edoardo Zambelli, Si vede che non era destino, La casa delle madri e Sotto la città di Daniele Petruccioli. E altri, possibilmente.

Poesia

Anche qui compaiono solo i libri letti interamente. Spesso, riprendo in mano alcuni libri di poesia e rileggo alcuni testi, riassaggio l’atmosfera complessiva, riconosco la voce, risento il tessuto, magari cerco qualche poesia in particolare: ma non è il caso di inserirli nel catalogo dell’anno. Alcuni dei libri dell’elenco li ho segnalati sui social e in qualche caso ancor più raro recensiti compiutamente sul mio sito o altrove: si tratta di quelli, com’è naturale, che mi parevano più degni di nota o che mi intrigavano maggiormente, in relazione a percorsi miei. Mi è rimasta nella penna solo una riflessione sul libro di Bernardo Pacini, intelligente e originale. Niente, per ora ho perso l’occasione. Avrei voluto scrivere anche di Fratus e Sinicco, non solo per un debito di conoscenza e di stima che ha radici nel tempo, ma per un vero confronto con la loro opera, con risonanze varie e contrastanti in me, ma ho esaurito le forze.

Ovviamente, non significa che i libri su cui non mi sono espresso non valgano o valgano meno.

Nel caso di raccolte poetiche ricevute in omaggio dall’autore, ho sempre risposto (se non con una segnalazione o una recensione) con una nota di lettura personale, spesso con un’analisi non sommaria. Fanno eccezione, credo, due-tre persone, che spero non se la siano presa (a un paio scriverò in questi giorni). Vista la quantità, posso dire quest’anno di essere tornato a svolgere, come ai tempi della rivista Atelier, una sorta di lavoro non visto (e non retribuito), per pura passione e ricerca di dialogo. E’ stato faticoso. In media, è come se avessi letto e fornito analisi a un paio di poeti ogni settimana.

Tra l’altro, non ho inserito i molti autori che mi hanno chiesto pareri su una manciata di poesie, sebbene qui compaiano anche diverse sillogi inedite.

C’è anche qualche libro che ho letto e riletto più volte. Non sempre per bellezza o sforzo di comprensione maggiore: un paio li ho riletti perché non me li ricordavo e avevo bisogno di verificare come mai, spinto da qualche occasione contingente. E a rileggerli bene ho preso atto che, effettivamente, non c’era proprio nulla da ricordare. Ma si tratterà certamente di limiti miei, sia chiaro, ci sono così tante cose che non capisco…

Se dovessi ragionare come critico o come editore, direi che in poesia c’è una produzione media buona. Come poeta, mi attira solo l’eccellenza, e allora il giudizio si complica. I libri belli e compiuti, che promettono di resistere al tempo, saranno una decina, nel mio elenco (sempre, secondo la mia ristretta visione, ribadisco). Quando cerco di sottolineare la questione agli autori che propongono il loro libro, mi sembra di parlare a quei genitori che vedono il mondo attraverso il loro figlio, e non riescono a concepire l’esistenza di una classe, di una scuola intera. Credo che sarebbe molto formativo, per ogni poeta, poter, per qualche anno, leggere centinaia di testi di “colleghi”, esprimere un’opinione, e chiedersi alla fine: ma che cosa rimane, di tutto ciò? Quale libro, quale poesia, mi restano dentro? Poi, certo, il discorso è complesso. Alcuni autori finiscono per spiccare per l’intero loro percorso, non per un singolo libro: per la tenuta complessiva, per l’acquisizione di sapere, per la ricerca inesausta. Conta il viaggio. Epperò, ecco, sentite la folla, quando vi pensate unici. E da qui la provocazione che per una buona poesia serve davvero un po’ di più su tutti i fronti: più visione, più lingua, più tecnica, più consapevolezza, più rispondenza all’interno del macrotesto di un autore, più pazienza, più sedimentazione, più durata. E così via. Con il contraccolpo di ignoranza, di spaesamento, di naturalezza, di perdita di controllo, di avventatezza, di panico, di distanza, di indifferenza, che bilanciano il gesto.

Comunque, per l’anno prossimo dovrò trovare maggiore equilibrio. Ho percorsi miei, di lettura e scrittura, da perseguire con determinazione. Mi conosco, e so che continuerò a leggere con curiosità qualsiasi proposta, sempre in attesa di sorprese (e ce ne sono, eccome se ce ne sono: quanti libri “sommersi” valgono più di quelli tanto decantati…), ma non potrò continuare con questo ritmo.

Basta. Ecco l’elenco. Qualche altro libro, mi dicono, è in arrivo, come un dono sotto l’albero: evviva. Ma, intanto, basta cataloghi. Ho bisogno di riazzerare tutto. Come poeta, l’ho già fatto, con il mio libro. Ora devo farlo anche come lettore e, se mi è permesso considerarmi tale, come imperterrito studioso, ignorante ma appassionato.

  1. ADDEO Roberto (a cura di), Pasti caldi giù all’ospizio. Antologia degli opposti
  2. ALBOUZEDI Samira, Dalla biografia dei giorni smarriti
  3. ALESSANDRINI Alessio, Azzimi dal becco. “100 Haiku e un avvertimento”
  4. ALESSANDRINI Alessio, Somiglia più all’urlo di un animale
  5. Alessandro Baldacci, Il dio di Norimberga
  6. Alessia Bettin, Appese a un chiodo ma vive
  7. Alessio Alessandrini, I congiurati del bosco
  8. ALLEVA Antonio, Cronache di fine Occidente – La collina del Dingh
  9. Angelo Santangelo, Screziature della porcellana
  10. Anna Ruotolo, Prodigi
  11. BENEDETTI Mario, Tutte le poesie
  12. Bernardo Pacini, Fly mode
  13. BERTINI Dario, Il fiato mentolato delle farmaciste
  14. BIANCHETTI Antonio, Non so se ho scritto troppo sull’amore
  15. BIGNOZZI Isabella, Le stelle sopra Rabbath
  16. BIGNOZZI Isabella, Memorie fluviali
  17. BRE Silvia, Le campane
  18. BREGOLI Fabrizio, Il senso della neve
  19. BREGOLI Fabrizio, Zero al quoto
  20. CAMON Ferdinando, Son tornate le volpi
  21. CARDELLI Pietro, Tu devi prendere il potere
  22. CARIFI Roberto, Ablativo assoluto
  23. CARIFI Roberto, Amorosa sempre. Poesie (1980-2018)
  24. Carlo Ragliani, La carne
  25. CASALI Giorgio, Notte provincia
  26. CASSIAN Nina, C’è modo e modo di sparire
  27. CAVALLARO Fabrizio, I silenzi
  28. Christian Sinicco, Ballate di Lagosta
  29. CICCI Carlotta, Grado Zero
  30. Cinzia Demi, La causa dei giorni
  31. CORTESE Davide, Zebù bambino
  32. D’AMATO Federica Maria, La montagna dell’andare
  33. D’ANGELO Diletta, Defrost
  34. DANIAL Hadi, La testa dei tanti cappelli
  35. Davide Castiglione, Doveri di una costruzione
  36. Davide Cortese, Tenebrezza
  37. DE GIROLAMO Francesco, Luci segrete. Haiku
  38. DE GIROLAMO Francesco, Paradigma. Antologia personale e poesie inedite (1997-2009)
  39. DE LEA Enrico, Giardini in occidente
  40. DE SANTIS Mario, Corpi solubili
  41. DE SANTIS Mario, La polvere nell’acqua
  42. DE SANTIS Mario, Sciami
  43. DE VIVO Prisco, Dalla penultima soglia
  44. DEL COLLE Paolo, Nuda proprietà
  45. DEL COLLE Paolo, Stato di insolvenza
  46. DELLA POSTA Fernando, Ricostruzione delle favole
  47. DI MALTA Tania, Sono Di Malta
  48. DIODATO Roberto, L’ultimo nemico
  49. DONZELLI Elisa, Uomini blu
  50. Elio Tavilla, La gravità terrestre
  51. Elisa Donzelli, Album
  52. Ezio Settembri, D’altra luce
  53. FARABBI Anna Maria, La via del poco
  54. FAYADH Ashraf, Epicrisi
  55. Fernando Della Posta, Sillabari dal cortile
  56. FERRAGLIA Sara, Voglio una danza
  57. FERRAMOSCA Annamaria, Luoghi sospesi
  58. FERRAMOSCA Annamaria, Per segni accesi
  59. FERRARA Franco, 13° 32′ Est Greenwich
  60. FERRARI Mauro, La spira
  61. Flavio Santi, Quanti (Truciolature, scie, onde, 1999-2019)
  62. Francesco Gallina, Medicinalia
  63. Francisco Soriano, Poesie novissime
  64. Franco Castellani, Silenzio armato
  65. FRENE Giovanna, Il noto, il nuovo
  66. FRENE Giovanna, Immagine di voce
  67. Gabriele Marturano, L’anfibio
  68. GALATA’ Maria Grazia, La bruma
  69. Gerardo Passannante, Quasi un Canzoniere
  70. GEZZI Massimo, Il numero dei vivi
  71. GEZZI Massimo, Sempre mondo
  72. Gianpaolo G. Mastropasqua, Danze d’amore e duende
  73. GIGLI Daniele, Di odore e di generazione
  74. Giovanni Turra, Con fatica dire fame. Poesie 1998-2013
  75. GIOVENALE Marco, Delle osservazioni
  76. GIOVENALE Marco, Shelter
  77. GIOVENALE Marco, Strettoie
  78. Giulio Giadrossi, Dati sensibili
  79. Giulio Solzi Gaboardi, Il carro di Astolfo
  80. GORINI Michela, I blues
  81. Guido Monti, Le stanze
  82. Ilaria Giovinazzo, La religione della bellezza
  83. ITALIANO Federico, La grande nevicata
  84. KNOTT Bill, Volarsi dentro
  85. LAERA Giovanni, Maritmie
  86. LEARDINI Isabella, Una stagione d’aria
  87. LEONE Salvatore, Tra la risacca
  88. LOMBARDO Fabrizio, Coordinate per la crudeltà
  89. LONGO Elisa, Ribilanciare per sottrazione
  90. Loredana Semantica, TITANiO
  91. LOREFICE Stefano, Passeggeri solitari
  92. Luca Benassi, Istruzioni per la luce
  93. Luca Minola, Qui un amore e l’altro
  94. Luca Vaglio, Cosmologie
  95. Luigi Cannone, Ancora meno
  96. MALDINI Stefano, Deserto bianco
  97. MALDINI Stefano, Foglie di luce dal mare
  98. Marco Aragno, Sonder
  99. Marco Esposito, La casa d’oltremare
  100. MARIGO Adriana Gloria, Arte della navigazione notturna
  101. MARINI Mikel, Santirae
  102. MARRANI Massimiliano, Dove nessuno vive
  103. Massimiliano Mandorlo, Mappe del grande mare
  104. MEROLA Antonio, Allora ho acceso la luce
  105. Michele Zaffarano, Cinque stanze tra cui il corpo
  106. MOSER Andrea, Morte del drago. Una storia
  107. NICOLETTI Luca, Il paese nascosto
  108. NICOLETTI Luca, Rappresentazione della luna
  109. Nino Iacovella, La linea Gustav
  110. OLDS Sharon, Satana dice
  111. OTTIERI Ottiero, Il pensiero perverso
  112. PAOLIN Demetrio, Il bene vegetale
  113. PARRINI Giovanni, L’occasione e l’oblio
  114. Pasquale Vitagliano, Apprendistato alla salvezza
  115. PERSICO Matteo, Warbling
  116. PICCINI Daniele, Inizio fine
  117. PICCINI Daniele, Per la cruna
  118. PIROMALLI Aldo, Sono figlio di nebbie e di primi autotreni. Poesie 1957-1979
  119. PRAVO Ianus, Il cervo giudicato
  120. Prisco De Vivo, Dell’amore del sangue e del ricordo
  121. Raffaela Fazio, Gli spostamenti del desiderio
  122. Riccardo Benzina, Scenario
  123. RICCOBENE Diego, Ballate nere
  124. RICCOBENE Diego, Larvae
  125. RICCOBENE Diego, Synagoga
  126. SALVIA Rosa Maria, Ora che sei ombra
  127. Sergio Bertolino, Resistenza e sparizione
  128. SERRAGNOLI Francesca, Non è mai notte Non è mai giorno
  129. Silvia Patrizio, Smentire il bianco
  130. SIMONCELLI Stefano, Giocavo all’ala
  131. Simone Delle Grazie, Materia prima
  132. Simone Molinaroli, Cani al guinzaglio nel ventre della balena
  133. Stefano Guglielmin, Un regno di ciechi senza doni
  134. Tiziana Ciaralli, 30 sottotitoli
  135. Tiziano Broggiato, Sorvoli
  136. Tiziano Fratus, Agreste
  137. TOMA Salvatore, Canzoniere della morte
  138. TOMA Salvatore, Poesie (1970-1983)
  139. TRIMARCHI Luisa, Storia della bambina infranta (dialoghi – nudi)
  140. VERONESE Luca, Corpo fuori campo (minima-poesia.it)
  141. VIVIANI Cesare, Dimenticato sul prato
  142. ZAFFARANO Michele, Poesie per giovani adulti
  143. ZAFFARANO Michele, Todestrieb. Istruzioni sopra l’uso di certi morti
  144. ZOBOLI Paolo, Foglie di tiglio. Vecchi versi 1985-1999
  145. ZUCCATO Edoardo, Tèrman e ricord
Ninfe e Satiri, un dipinto del 1873 di William-Adolphe Bouguereau

Narrativa contemporanea: Filippo Tuena

Filippo Tuena ha nel viaggio e nella memoria letteraria due temi prediletti che s’intrecciano, così come accade anche nel libro più recente, In cerca di Pan, un reportage incantevole e crudele sul mito.

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Casadei, La suprema inchiesta, un'immagine

Narrativa contemporanea: Alberto Casadei

Alberto Casadei è noto anzitutto come studioso, ma è anche poeta e, ora, narratore, grazie al romanzo La suprema inchiesta (Il Saggiatore, 2023).

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Sinigaglia

Narrativa contemporanea: Ezio Sinigaglia

La nuova edizione del romanzo Il pantarèi (2019), nella collana Fondanti diretta da Giovanni Turi per Terrarossa edizioni (la prima edizione risaliva al 1985), e la regolare uscita di vari inediti, per lo più per le stesse edizioni Terrarossa (ma Eclissi è uscito nel 2016 per Nutrimenti e L’amore al fiume nel 2023 per Wojtek), ci sta consegnando la figura di uno scrittore di prim’ordine. Per valutarne appieno la statura, ovviamente, occorrerà attendere la completa manifestazione della sua opera, che ha attraversato trent’anni di silenzio ma che già adesso appare multiforme e di eccellente fattura letteraria.

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Pietra

Splendere ai margini. Un’antologia di narratori

A settembre è uscita l’antologia Splendere ai margini. Narrazioni emergenti, che ho curato per l’editore Oligo. Qual è il significato di questa impresa? Direi che questo libro è un sasso, un mazzo di fiori, una mappa.

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Il lettore ingordo

Io leggo. Tu leggi?

Premessa

La questione è annosa, ma ogni tanto tocca tornarci su (ne avevo già scritto sul mio sito, e vi invito a leggere). Non è un fatto personale, riguarda tutti gli scrittori che, in qualche modo, restano disponibili nei confronti di chi vorrebbe sottoporre loro qualche testo, benché ciò non rientri nelle loro mansioni e non sia un’attività retribuita. Anzi, per trovare il tempo per questo sovrappiù di impegno gratuito, devono sottrarre ore alle proprie letture/scritture, nonché alle incombenze pratiche della vita, per non parlare delle attenzioni dovute alle persone care. Ma c’è ancora chi crede nella gratuità, nella gentilezza, nella sorpresa del bene. Appartengo a questa categoria di ingenui. Molti altri scrittori invece, e con ragioni sacrosante, tagliano alla radice il problema e scelgono fra varie opzioni, per esempio: a) non leggono ciò che viene mandato loro o comunque non rendono conto in alcun modo di ciò che la posta riversa sulle loro scrivanie, reali o virtuali (anche semplicemente rispondere alle mail, a un certo punto, diventa un’interferenza importante); b) per essere letti, chiedono esplicitamente un compenso. Ovviamente, periodicamente sono tentato io stesso di cambiare categoria.

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Canone da costruire. La carota per smuovere la bestia

Come si costruisce un canone

Immaginiamo un’antologia che voglia raggruppare i migliori autori di una data epoca.

Quanti dovrebbe accoglierne? Per definizione, se si tratta di un’antologia che lavora in una prospettiva canonizzante, dovrebbe essere un numero ristretto. Ma che significa “ristretto”? Devono essere pochi in termini assoluti oppure in proporzione rispetto alle proposte editoriali e agli autori che si presume siano meritevoli? Crediamo ancora nelle triadi e nei poeti che nascono così rari in un secolo oppure pensiamo che per tutto il Seicento, per dire, valga la pena ricordare due/tre scrittori, mentre arriveremmo a venti o trenta per il Novecento, o il Duecento? Si può ipotizzare, comunque, che ogni intervento canonizzante tenderà a essere più indulgente verso la propria epoca, dal momento che il passato si avvale del senno di poi e della sedimentazione di valori messi alla riprova del tempo.

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Identità

Narrativa contemporanea: Valentina Di Cesare

Basta accostare i titoli dei libri di Valentina Di Cesare, Marta la sarta (Tabula Fati, 2014), L’anno che Bartolo decise di morire (Arkadia, 2019) e Tutti i soldi di Almudena Gomez (Polidoro, 2022), per cogliere l’intenzione di esibire un personaggio al centro della storia. Eppure, come vedremo, a ben vedere il protagonista in questi testi risulta tutt’altro che ben definito, oggetto, anzi, di opera in opera, di un’indagine sempre più pressante.

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Copertina di "Configurazione Tundra"

Narrativa contemporanea: Elena Giorgiana Mirabelli

Elena Giorgiana Mirabelli (nata a Cosenza nel 1979) ricorre al genere della distopia, facendo leva su un immaginario che si direbbe immediatamente pop, alquanto cinematografico, nutrito di fumetti, manga e anime.

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