Tag Archivio per: NARRATIVA CONTEMPORANEA

Ninfe e Satiri, un dipinto del 1873 di William-Adolphe Bouguereau

Narrativa contemporanea: Filippo Tuena

Filippo Tuena ha nel viaggio e nella memoria letteraria due temi prediletti che s’intrecciano, così come accade anche nel libro più recente, In cerca di Pan, un reportage incantevole e crudele sul mito.

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Casadei, La suprema inchiesta, un'immagine

Narrativa contemporanea: Alberto Casadei

Alberto Casadei è noto anzitutto come studioso, ma è anche poeta e, ora, narratore, grazie al romanzo La suprema inchiesta (Il Saggiatore, 2023).

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Sinigaglia

Narrativa contemporanea: Ezio Sinigaglia

La nuova edizione del romanzo Il pantarèi (2019), nella collana Fondanti diretta da Giovanni Turi per Terrarossa edizioni (la prima edizione risaliva al 1985), e la regolare uscita di vari inediti, per lo più per le stesse edizioni Terrarossa (ma Eclissi è uscito nel 2016 per Nutrimenti e L’amore al fiume nel 2023 per Wojtek), ci sta consegnando la figura di uno scrittore di prim’ordine. Per valutarne appieno la statura, ovviamente, occorrerà attendere la completa manifestazione della sua opera, che ha attraversato trent’anni di silenzio ma che già adesso appare multiforme e di eccellente fattura letteraria.

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Pietra

Splendere ai margini. Un’antologia di narratori

A settembre è uscita l’antologia Splendere ai margini. Narrazioni emergenti, che ho curato per l’editore Oligo. Qual è il significato di questa impresa? Direi che questo libro è un sasso, un mazzo di fiori, una mappa.

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Il lettore ingordo

Io leggo. Tu leggi?

Premessa

La questione è annosa, ma ogni tanto tocca tornarci su (ne avevo già scritto sul mio sito, e vi invito a leggere). Non è un fatto personale, riguarda tutti gli scrittori che, in qualche modo, restano disponibili nei confronti di chi vorrebbe sottoporre loro qualche testo, benché ciò non rientri nelle loro mansioni e non sia un’attività retribuita. Anzi, per trovare il tempo per questo sovrappiù di impegno gratuito, devono sottrarre ore alle proprie letture/scritture, nonché alle incombenze pratiche della vita, per non parlare delle attenzioni dovute alle persone care. Ma c’è ancora chi crede nella gratuità, nella gentilezza, nella sorpresa del bene. Appartengo a questa categoria di ingenui. Molti altri scrittori invece, e con ragioni sacrosante, tagliano alla radice il problema e scelgono fra varie opzioni, per esempio: a) non leggono ciò che viene mandato loro o comunque non rendono conto in alcun modo di ciò che la posta riversa sulle loro scrivanie, reali o virtuali (anche semplicemente rispondere alle mail, a un certo punto, diventa un’interferenza importante); b) per essere letti, chiedono esplicitamente un compenso. Ovviamente, periodicamente sono tentato io stesso di cambiare categoria.

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Canone da costruire. La carota per smuovere la bestia

Come si costruisce un canone

Immaginiamo un’antologia che voglia raggruppare i migliori autori di una data epoca.

Quanti dovrebbe accoglierne? Per definizione, se si tratta di un’antologia che lavora in una prospettiva canonizzante, dovrebbe essere un numero ristretto. Ma che significa “ristretto”? Devono essere pochi in termini assoluti oppure in proporzione rispetto alle proposte editoriali e agli autori che si presume siano meritevoli? Crediamo ancora nelle triadi e nei poeti che nascono così rari in un secolo oppure pensiamo che per tutto il Seicento, per dire, valga la pena ricordare due/tre scrittori, mentre arriveremmo a venti o trenta per il Novecento, o il Duecento? Si può ipotizzare, comunque, che ogni intervento canonizzante tenderà a essere più indulgente verso la propria epoca, dal momento che il passato si avvale del senno di poi e della sedimentazione di valori messi alla riprova del tempo.

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Identità

Narrativa contemporanea: Valentina Di Cesare

Basta accostare i titoli dei libri di Valentina Di Cesare, Marta la sarta (Tabula Fati, 2014), L’anno che Bartolo decise di morire (Arkadia, 2019) e Tutti i soldi di Almudena Gomez (Polidoro, 2022), per cogliere l’intenzione di esibire un personaggio al centro della storia. Eppure, come vedremo, a ben vedere il protagonista in questi testi risulta tutt’altro che ben definito, oggetto, anzi, di opera in opera, di un’indagine sempre più pressante.

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Copertina di "Configurazione Tundra"

Narrativa contemporanea: Elena Giorgiana Mirabelli

Elena Giorgiana Mirabelli (nata a Cosenza nel 1979) ricorre al genere della distopia, facendo leva su un immaginario che si direbbe immediatamente pop, alquanto cinematografico, nutrito di fumetti, manga e anime.

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Statua di donna

Narrativa contemporanea: Cristina Venneri

Alla pesantezza dei fatti Cristina Venneri preferisce la levità dello stile, che trasfigura e alleggerisce (esorcizza, a tratti rende ironici) anche i dati drammatici della storia.

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Copertina di "Balena" di Muscatelli

Narrativa contemporanea: Giulia Muscatelli

Nell’epoca dell’autofiction, documentare la propria adolescenza e la propria giovinezza è una tentazione ancora più forte. E più che lecita, ovviamente, soprattutto se, alle crisi e alle turbolenze dell’età, nelle sue fasi up e down, si associano traumi specifici da raccontare.

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