L’arte è sottrarsi
Questa è la mia recensione a Il grande animale di Gabriele Di Fronzo.
Il tema di fondo del Grande animale è la pietà. Questa è l’ombra che si muove sotto la lastra di ghiaccio della scrittura di Gabriele Di Fronzo: tema mai enunciato, per questo ipnoticamente presente sotto ogni riga.
Per ottenere questo effetto così potentemente tragico (che è un carattere più nordico, non congenito alla tradizione italiana) l’autore si affida a un personaggio destinato a rimanere memorabile. Francesco Colloneve è un tassidermista che si rapporta a tutta la realtà a partire da questa sua dimensione: «Ho fatto esperienza che qualunque cosa non si voglia perdere va innanzitutto vuotata, bisogna fare spazio, sgomberare, portare via quello che c’era in precedenza, occorre sempre togliere: solo così, ciò che altrimenti subito scomparirebbe, rimarrà nostro per sempre». Per tanto, egli diviene un perfetto correlativo oggettivo dell’artista, che si affida alla tecnica paradossale dello svuotamento, per rendere la pienezza dell’opera («Vorrei eseguire le mie incombenze così bene», recita la citazione di Lucia Drudi Demby posta sulla soglia del libro, «che non ci si accorga che le ho eseguite»). Continua a leggere