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Disgusto per la letteratura

Alla larga dalla poesia!

Alla larga dalla scrittura! E, soprattutto, alla larga dalla poesia! Se c’è una carriera da sconsigliare, per un giovane o per chiunque si avvicini per la prima volta al mondo della letteratura, è proprio questa. E già la parola carriera è un’etichetta fasulla, insopportabile, sulla porta di ingresso. Continua a leggere

sfida ai mulini a vento

Sfida al mondo editoriale

Da tempo ormai i libri sono diventati pura merce. La filiera editoriale, dalla scelta di un’opera alla distribuzione e alla quasi immediata resa e macerazione della stessa, ha logiche perverse. Ma rimpiangere gli editori illuminati del bel tempo che fu non serve a niente. Quella che poteva essere una “comunità di scrittori”, una “repubblica delle lettere” o comelasivogliachiamare resta sommersa e lacerata, erosa inesorabilmente dalle dinamiche della società liquida e dei nuovi rapporti impostati sui social. I ruoli si sono scontornati e confusi: editore o stampatore? editor o co-autore? scrittore o agente? critico o lettore? maestro autorevole o animatore di corsi di scrittura? E così via. Chi non ha santi in paradiso, ma è consapevole del proprio talento, se decide di perseguire una sorta di “carriera” deve tessere pazientemente una tela infinita, giocare su più tavoli, accettare compromesse e calcolare sapienti autocensure. Molti, ovviamente, rinunciano o, sfiancati, se ne stanno ai margini, proteggono la propria passione e la propria autenticità ritirandosi dal circuito. Continua a leggere

Diego Valeri

Il nome di Valeri nel vento

Diego Valeri è stato un poeta ben presente nelle vicende del Novecento, per frequentazioni e attività culturali, oltre che, naturalmente, per l’importanza che ebbe la sua opera.

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Calliope, la Musa invocata nel Proemio

L’inizio di tutto. L’Iliade di Omero: parafrasi del proemio

Sono ancora immerso nel lavoro di risistemazione globale dei miei materiali didattici, che dovrebbe permettermi, a breve, di dedicarmi più assiduamente alla letteratura, e dunque anche al sito. Non vedo l’ora.

Dovrei presto dare più continuità anche alla realizzazione dei video. Intanto, ecco l’ultimo realizzato, utile appunto a scuola. Si tratta di un esercizio semplice, eppure fondamentale: la parafrasi del proemio dell’Iliade, nella celebre traduzione di Vincenzo Monti.

Cantami, o Diva, del pelide Achille
l’ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco
generose travolse alme d’eroi,
e di cani e d’augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l’alto consiglio s’adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de’ prodi Atride e il divo Achille.