I promessi sposi: capitolo XXII (lettura)
Giunti al capitolo 22 dei Promessi sposi, nel bel mezzo di un colpo di scena pazzesco (il terribile Innominato vuol far visita al cardinale Federigo Borromeo), Manzoni si concede un serissimo, supremo movimento di ironia:
A questo punto della nostra storia, noi non possiam far a meno di non fermarci qualche poco, come il viandante, stracco e tristo da un lungo camminare per un terreno arido e salvatico, si trattiene e perde un po’ di tempo all’ombra d’un bell’albero, sull’erba, vicino a una fonte d’acqua viva. Ci siamo abbattuti in un personaggio, il nome e la memoria del quale, affacciandosi, in qualunque tempo alla mente, la ricreano con una placida commozione di riverenza, e con un senso giocondo di simpatia: ora, quanto più dopo tante immagini di dolore, dopo la contemplazione d’una moltiplice e fastidiosa perversità! Continua a leggere