Tag Archivio per: LUZI

Basquiat, Warrior (1982)

Peste e guerra di Paolo Fabrizio Iacuzzi

Andrea Cati delle edizioni Interno Poesia mi toglie la possibilità di ospitare nella collezione Opale un’antologia di Paolo Fabrizio Iacuzzi… Pazienza, che si moltiplichino progetti analoghi è normale ed è un bene, perché sono maturi i tempi per portare alla luce e recuperare il percorso già ampio, ma purtroppo sommerso, di molti poeti contemporanei. Continua a leggere

Dove sono finiti i maestri?

Lo sterminio dei maestri (di Davide Brullo)

Su Pangea Davide Brullo, qualche settimana fa, aveva ripreso e sviluppato la mia provocazione intorno all’assenza di maestri, oggidì. Mi è rimasta in gola, rispetto al tema, una certa parte del discorso, più personale, rispetto a quell’asettica, oggettiva constatazione. Forse un giorno ci sarà modo di svilupparla, ma intanto il pezzo di Davide compie già uno scarto in questa direzione, per cui lo ripropongo qui. Continua a leggere

Giorgio Vigolo

La Vergogna di scrivere

Scrivere dà gioia. Scrivere dà noia.
Scrivere consola. Scrivere dispera.
Scrivere incanta e disincanta.
Scrivere è naturale come un respiro. Scrivere è faticoso come allenamento alla corsa.
Scrivere è anarchia, rivoluzione. Scrivere è disciplina, obbedienza. Continua a leggere

La fine della tradizione

Dove sono finiti i maestri?

Il capolavoro si può scrivere a vent’anni come a novanta, non si discute. Però credo che si possa sensatamente affermare che quelli della mia generazione sono entrati nel decennio decisivo. Ormai uomini fatti e a nostro modo collocati nel mondo (con tutte le differenze rispetto alle incertezze del tempo attuale rispetto al passato, con la relativa liquidità evaporante di ogni identificazione), dovremmo in questi anni attraversare la congiuntura fondamentale del nostro percorso.

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Lo sguardo interno della scrittura. Avvicinamento alla poesia di Sanesi

E a questo proposito, vedi, non è che in certi momenti non abbia avvertito quella specie di prurito mentale accompagnato da assenza di peso e ronzìo negli orecchi e vaga sensazione di distacco che preannuncia lo stato poetico, ma qualsiasi cosa fosse quello che veniva fuori (“dentro”) fra me stesso e la mano in registrazione di parole mi pareva già perduto, ricalcato, come quando osservando il paesaggio da un’altura e vedendo che altre colline e avvallamenti e conche e rilievi prendevano forma in continua mutazione mi veniva suggerito che anche l’intelletto ha le sue colline e montagne e valli ecc., e tuttavia tutto, pronto a lasciarsi organizzare, l’avevo già sentito da qualche parte, variazione o metafora o che altro diavolo fosse, mentre mi pareva nello stesso tempo che ogni cosa fosse solo e semplicemente se stessa, in modo inequivocabile, e che farla “altra” non sarebbe stato che un inutile, risibile tradimento.

R. Sanesi, La polvere e il giaguaro

(L’opera scelta come copertina è di Alessandro Papetti.
Cliccare sull’immagine per la visualizzazione completa)

Italo Calvino dedicò una delle sue celeberrime Lezioni americane alla categoria estetica della visibilità. Scrisse: Continua a leggere

Philippe Jaccottet

Fedele alla luce dell’inverno

Philippe Jaccottet è fra gli scrittori più seguiti e apprezzati dai giovani poeti in Italia. Non è un caso che siano in particolare Fabio Pusterla e Antonella Anedda ad aver contribuito a colmare la lacuna di conoscenza di quest’autore (nato nella Svizzera Romanda nel 1925 ma residente in Francia), peraltro assiduo frequentatore della nostra cultura: si ricordano infatti le traduzioni anzitutto di Ungaretti, e poi di Cassola, di Montale, di Sereni, di Luzi, di Bigongiari, di Bertolucci, di Caproni, di Erba e di altri ancora. E la dispersione editoriale che caratterizza le opere rese finalmente a disposizione del lettore meno disorientato, sarà dovuta probabilmente sia al ritardo con cui l’autore è stato accolto nel nostro Paese sia alla mediazione di scrittori che, nella difficile condizione in cui attualmente è costretta la poesia dalle maggiori case editrici, si trovano a lavorare in situazioni spesso precarie. Continua a leggere

Gruppo 63. L'avanguardia in vagone letto

La sfida delle ultime generazioni del ‘900 (Piccini)

Dalle strettoie polemiche ad una difficile nuova libertà: la sfida delle ultime generazioni poetiche del Novecento
di Daniele Piccini

È almeno a partire dagli Anni Settanta che gli autori di poesia in Italia si trovano a gestire, dopo la crisi rappresentata dal fenomeno dell’Avanguardia, una sorta di estrema difficoltà nel reperire una via propria, autonoma e individuale, nel quadro delle poetiche costituite. Questi, mentre sono chiamati a far proprio il corso vincente del Novecento italiano, devono anche metabolizzare la sua messa in questione e la sua contestazione da più punti di vista. Continua a leggere

Andrea Temporelli

Il baricentro del Novecento. Intervista su Luzi

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Ringrazio Emiliano Ventura, della Fondazione Mario Luzi, che ha voluto dedicarmi questa intervista, e patrialetteratura.com che l’ha ospitata. Con questa testimonianza chiudo (almeno per ora), la mia “monografia” a puntate sul poeta fiorentino.

Andrea Temporelli è poeta, saggista e insegnante, è stato per tanti anni, quasi venti, direttore di una rivista di poesia Atelier, ora è editore e curatore di un bel sito internet che accoglie gran parte della poesia italiana del Novecento. Tra i tanti poeti non manca Mario Luzi, anzi al poeta toscano Andrea sta dedicando ampio spazio e visibilità. Nel giro di un mese ha pubblicato diversi contributi che idealmente vanno a formare una vera e propria monografia a puntate sull’ultima stagione poetica di Mario Luzi; ad ogni contributo si unisce anche un’immagine del poeta resa da un artista diverso ogni volta. Si tratta di un’operazione raffinata e al tempo stesso di contenuto teoretico importante.

Andrea la tua tesi di laurea è stata su Mario Luzi, mi piacerebbe conoscere il contesto, la scelta e l’argomento del tuo studio. Continua a leggere

Ritratto di Mario Luzi, di Nino Lupica

Conversazione con Mario Luzi

(L’opera scelta come copertina è di Nino Lupica.
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Questa conversazione si è tenuta a Firenze il 4 maggio 1998, nell’appartamento del poeta in via Bellariva.

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Mario Luzi, di Fiorella Nuti, Cartone industriale su tavola di legno,tecnica mista olio, collage-decollage, cm 70 x 60, 2014

Luzi: verso il celestiale appuntamento

(L’opera scelta come copertina è di Fiorella Nuti.
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Altro intervento sulla poesia di Luzi, la cui opera ora è letta alla luce del tema del sacro.

VERSO IL «CELESTIALE APPUNTAMENTO» [1]

Oh abbondante grazia ond’io presunsi
ficcar lo viso per la luce etterna,
tanto che la veduta vi consunsi!
Dante Continua a leggere