Verso libero, ritmo, sintassi
Ho l’impressione che in poesia i più confondano l’idea di naturalezza con un semplice assecondare, nella versificazione, i sintagmi. Non è questione di ribadire le ovvie ragioni della metrica, contro la quale oggi resiste un pregiudizio che non vale nemmeno la pena di commentare (fermo restando che la metrica è solo l’approccio più semplice alla questione del ritmo, che i versoliberisti pretendono di seguire sebbene non sappiano in alcun modo spiegare in che cosa consista: ecco, ve lo spiego io, nel novanta per cento dei casi consiste nel rispettare i sintagmi). E quando annoto simili ovvietà, gli stessi credono di potermi etichettare come neometricista. Macché. Io trovo sempre una forma sulla base della materia. Vedessero che cosa tengo nel cassetto…
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