Opale

Una nuova collana di poesia: opale

Per Giuliano Ladolfi Editore curerò una nuova collana di poesia, che darà spazio ad autoantologie d’autore. Per me si tratta di un tassello successivo in linea con il lavoro di ricerca svolto a suo tempo con le pubblicazioni di Atelier, non a caso il primo titolo in preparazione è un florilegio da tutti i testi ospitati nella serie Parsifal e Macadamia (con l’eccezione di Massimo Sannelli, per sua scelta).

Come ho già avuto modo di affermare, potrei essere e rimanere uno scrittore mediocre, come critico avrò anche detto una serie di fregnacce, ma su un punto d’onore non transigo: sono stato un piccolo, grande editore. Ho avuto la ventura di pubblicare diversi libri, e di pubblicarli davvero: senza chiedere un euro agli autori, consegnando agli stessi duecento copie della loro opera (gratuite!). Non basta: ho studiato e preparato tutte le copertine delle collezioni di “Atelier” (tranne la più bella, quella dedicata alla poesia europea), ho preparato un indirizzario specifico per ciascun autore, li ho promossi come ho potuto presso critici e scrittori, regalando centinaia di copie. Sono stato davvero puro e folle, sostenuto in questo, sia chiaro, da Giuliano Ladolfi, la cui capacità organizzativa è ormai proverbiale.

Ecco il testo che comparirà in apertura del primo titolo della nuova collana, Come tornare a casa. Qui si spiegano gli intenti della stessa:

Inauguriamo una nuova collezione tracciando una sorta di bilancio, che immediatamente si tramuta in un rilancio. Ripercorrere il sentiero delle prime storiche pubblicazioni legate alla rivista «Atelier» significa attraversare la selva della poesia contemporanea e ritrovare una direzione, magari per provare ad aprire nuovi scenari, nuovi panorami. Nei titoli delle serie “Parsifal” e “Macadamia” c’era la scommessa di autori per lo più esordienti, che portavano opere magari ancora “grezze”, segnate dalle tensioni interne fra rielaborazione della tradizione e scoperta della propria voce, ma significative e belle proprio per quello, ancor più in una rilettura a distanza di anni, con la possibilità di riconsiderare quei primi posizionamenti alla luce delle tappe successive. Sporadicamente in quelle collane si dava spazio ad autori con un percorso più identificabile, ma di cui si voleva favorire l’emersione da un contesto sempre troppo complesso e iper-affollato.
Così, ora, sulla spinta di quel progetto, si può varare una nuova collana, che ospiterà unicamente antologie di poeti che potranno offrire ai lettori un campionamento significativo della loro opera, magari recuperando testi non più facilmente reperibili, ma sempre fornendo l’occasione per un ripensamento globale della ricerca compiuta, favorito magari da uno studio critico o un’intervista che si aggiungerà alle poesie.
Sarà una collana di antologie d’autore, perché la scelta dei testi spetterà unicamente al poeta. Ci potranno essere anche inserti in prosa, autocommenti, traduzioni, eventuali testi inediti o altri materiali critici, scelti però in modo discreto (ciò che conta è sempre il testo, nella sua lampante qualità; il discorso critico che lo accompagna deve avere un valore ancillare, maieutico al più).
Abbiamo scelto per siglare questa collana l’opale per significare un grado di raffinatezza finalmente raggiunta, che non rinnega ma anzi valorizza la varietà interna, nei colori e nelle forme.

 

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