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Angoscia interiore

Malinconia e poesia (di Eugenio Borgna)

La malinconia come radice dell’esperienza poetica

di Eugenio Borgna

(L’opera scelta come copertina è di Silvia Rossi.
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1. Che cosa ci dice, che cosa ci può dire la letteratura sulla psichiatria e come la psichiatria può contribuire alla comprensione dei meccanismi psicologici che intervengano in alcune opere poetiche o narrative? Come ha scritto Karl Jaspers, psichiatra e filosofo insigne, non c’è psichiatria che possa fare a meno degli orizzonti conoscitivi a cui giunge l’esperienza letteraria; ma, in ogni caso, non di questo vorrei ora parlare limitandomi a indicare come, nel contesto del discorso critico (ma anche in quello poetico ovviamente) di Giacomo Leopardi e del discorso poetico di Charles Baudelaire, la malinconia (esperienza psicologica e umana alla quale non si può assegnare una mera significazione di malattia) si costituisce come struttura portante del loro straordinario discorso creativo. Alcuni testi letterari ci dimostrano come i temi essenziali della psichiatria (la malinconia, la tristezza, l’angoscia, la nostalgia, lo smarrimento, la estraneità, il taedium vitae) abbiano a radicarsi davvero nel cuore della condizione umana e abbiano a nutrire le sorgenti misteriose e sconvolgenti della esperienza creativa (poetica e narrativa). Continua a leggere

Giordano Bruno

Scrittori e libertà

Ogni volta che si parla di qualche epoca e di qualche autore, si finisce per aprirsi ad altre epoche e ad altri autori. E’ inevitabile. Così, per parlare in classe di Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Galileo Galilei, mi è capitato di seguire il tema della libertà di pensiero. Continua a leggere

Franz Kafka, illustrazione di Antonello Silverini

Kafka, “Un medico di campagna”

(L’opera scelta come copertina è di Antonello Silverini.
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Che cosa rappresenta nell’universo kafkiano o, meglio, che cosa diventa, nell’immaginario del lettore, il medico di campagna del famoso racconto che dà il titolo al volume, edito nel 1919, dedicato significativamente al padre?

Fin dalla prima riga siamo costretti a lottare con l’identificazione fra autore e protagonista che si esprime in prima persona. Dico “lottare” perché l’identificazione è agonica. Si potrebbe forse parlare in modo meno errato di proiezione. Ma lo stile di Kafka si immette in una sfera di angoscia onirica, ove si percepisce che tutti i personaggi, perfino gli animali e gli oggetti, sono avvertiti come una proiezione agonica. Come se il racconto non fosse altro che l’incubo di un Io che si contorce incosciente, o semicosciente, nel proprio letto; ogni pulsione del proprio corpo si materializza così nel sogno, in modo dissociato, in tutti i particolari, i dettagli che emergono dalla scena e ci parlano, con una sfumatura dello stile o una percezione straniata. Continua a leggere

Traduzioni autografe di Ungaretti

Il testo

Che cos’è un testo? Quali livelli ne definiscono la struttura?

Il discorso sarebbe davvero ampio. Ho provato a sintetizzarlo in una mappa concettuale; anzi, in alcune mappe tra loro collegate. Questo lavoro è propedeutico alla stesura di una griglia di valutazione sensata, diciamo pure “scientificamente corretta” (quindi perfettamente “falsificabile” con un atto interpretativo più appropriato).

Qui sotto trovate il video, registrato nottetempo (scusate la scarsa lucidità espressiva), che vi illustra il complesso sistema di rapporti che ci limitiamo a chiamare semplicemente “testo”. Che almeno ne riscoprissimo il sapore etimologico… Continua a leggere

Lezione su Virgilio (2)

Ecco la seconda parte della lezione su Virgilio (la prima si trova qui)

Lezione su Virgilio (1)

Videolezione per una quinta ginnasio, intorno al sommo Virgilio

E ogni volta soffro per i limiti imposti dalla scuola: dover leggere a brandelli, affrontare in poco tempo autori “capitali”, impossibilità di sviscerare i problemi radicali che l’esperienza di un autore pone, sondare tutte le ragioni della sua fortuna letteraria…

 

Giorgio Vasari, "Ritratto di sei poeti toscani", 1544, dettaglio

Le due vie della letteratura italiana

Ecco un altro momento di lezione frontale, al liceo, in cui si offre una visione sintetica della letteratura italiana, nei suoi due versanti.

La lezione, con tanto di impappinamento iniziale e vociare ricreativo in sottofondo nel finale, è un’altra improvvisazione: non si tratta di una registrazione preparata.

L’immagine di copertina è un dettaglio dell’opera (conservata al Minneapolis Institute of Arts) che riproduco per intero qui di seguito:

Sei poeti toscani illustri, di Giorgio Vasari, 1544

Sei poeti toscani illustri, di Giorgio Vasari, 1544

Dante Alighieri è facilmente distinguibile, in primo piano, a dominare lo spazio. Accanto a lui c’è Francesco Petrarca. Fra i due spunta la terza corono d’alloro, Giovanni Boccaccio. L’ultimo poeta a destra è Guido Cavalcanti, a cui Dante sta mostrando la Vita Nova. A sinistra, invece, compaiono Cristoforo Landino e Marsilio Ficino, filosofi umanisti comunque legati a Dante: il primo scrisse un commento alla Commedia, prefato proprio dal secondo, traduttore peraltro anche del Monarchia di Dante.

Il Vasari portò a termine l’opera nel 1544 per Luca Martini (1507 – 1561), nipote del celebre umanista Poggio Bracciolini e grande estimatore di Dante.