Un canto sublime e devastante (di Antonio Bianchetti)
Straordinario è il poemetto al centro della raccolta dove, dentro sette pagine intensissime, si raggruma e si contorce, si sviluppa e prende il volo, un canto sublime e devastante al tempo stesso
Per il ciclo L’altra Italia – percorsi di poesia contemporanea, venerdì 19 ottobre presso la sede del Gruppo Letterario Acàrya in Via Grandi 21 a Como (alle ore 21,30) si terrà il secondo appuntamento, con la presentazione del libro di poesie Terramadre (edizioni Il Ponte del Sale) di Andrea Temporelli, uno degli autori giovani più interessanti del panorama culturale del nostro paese.
Andrea era già stato nostro ospite con Il cielo di Marte (edito da Einaudi) la sua precedente splendida raccolta di liriche (già recensita in questo blog), e si ripropone al pubblico di Como con questa sua ultima opera. “Sono due libri che fanno parte del medesimo percorso, dice l’autore, e rappresentano due polarità, il primo la figura paterna e maschile, il secondo il mio lato femminile e la mia attenzione alla figura materna”. Non è un caso che il nome, Andrea Temporelli appunto, è sostanzialmente uno pseudonimo nato dal cognome da nubile della madre scomparsa prematuramente e dal nome del fratello morto in giovane età.
Come si vede la storia familiare di Marco Merlin (questo è il suo vero nome), è la radice portante della sua ricerca intimista, che lo conduce attraverso un percorso lirico emozionante, per approdare poi sulle coste di questa Terra instabile ed esserci costretto a vivere. Una nuova “metamorfosi” dove si passa dal ventre dolcissimo della madre, a questi luoghi ove troppo spesso ti senti scarafaggio circondato da enormi piedi. Straordinario è il poemetto al centro della raccolta dove, dentro sette pagine intensissime, si raggruma e si contorce, si sviluppa e prende il volo, un canto sublime e devastante al tempo stesso; un insieme di provocazioni e di esternazioni che scendono dentro le reali condizioni della nostra realtà, questa nostra “Terramadre” corrotta e disturbata. Un canto che distilla la rabbia per farne poesia allo stato puro, perché ciò che ci appartiene va sempre considerata una madre che è parte della nostra vita, della nostra storia, e proprio per questo non possiamo abbandonarla.
Intorno a questo poemetto si aprono poi le restanti poesie, che analizzano tutti i lati della nostra esistenza, sempre filtrati dalla penna di questo importantissimo autore: “viviamo in un’epoca in cui pullulano gli autori di versi, e occorre autodisciplina al massimo grado, perché sono venuti meno i punti di riferimento della critica e dell’estetica”. Infatti si vede che queste poesie sono nate da un lungo lavoro di gestazione e di scrittura, per elevare al massimo grado il senso lirico racchiuso in ognuno di noi, e per equilibrare veemenza e dolcezza, ironia e passionalità… allo stato puro.
(Antonio Bianchetti, http://antoniobianchetti.wordpress.com/2012/10/18/terramadre-di-andrea-temporelli/)
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