Mi è impossibile pianificare il lavoro. Cerco la disciplina, ma alla fine prevale l’indole creativa, nelle sue fasi di indolenza e di reattività vulcanica. Ho quaderni pieni di appunti, pareti di libri da leggere, progetti più o meno ambiziosi abbandonati per altri più urgenti. E la vita è un assedio, per fortuna: tengo spalancate tutte le porte, sempre, anche quando sembro rintanato chissà dove.
Qui mi concederò la prova di un nuovo metodo, aprendo l’officina al pubblico, cercando addirittura di coniugare Scrittura e Scuola, come ho preannunciato [Preambolo]. In questo modo, forse mi riuscirà di rendere meno provvisorio anche il passo occasionale. A me una visione d’insieme sembra preannunciarsi, ma non posso governare l’avventura. «Noi pensiamo ad andare. Saranno altri, se lo vorranno, a disegnare le mappe» (Antonio Moresco)

Il viaggio dai contemporanei ai classici

IL CANONE POETICO D’OGGIDÌ NON È AFFARE NOSTRO
A…

Una catabasi purificatrice (di Giancarlo Pontiggia)

Promuovere la poesia, ma sottrarla alla rete e ai social

Una nuova stagione poetica

Usi della Repubblica

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Commento all’infinito (quello di Leopardi, ovviamente)

La letteratura presa a calci

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La voce del testo
AUTORE
Marco Merlin
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