Cominciamento (ancora)
Ha qualche pur minima utilità pubblica ribattere alle osservazioni critiche che si ritengono falsificabili?
Difendere l’opera è difendere sé stessi? Nel caso, ciò sarebbe sempre e soltanto patetico nella sua ingenuità?
Dar risalto agli apprezzamenti, invece, è meno patetico?
È possibile sperimentarsi, usare la propria esperienza, in questa situazione? O tutto si riduce sempre e solo a pubblicità di sé, e il sé si trasforma merce esposta, svenduta?
Come darsi e sottrarsi nello stesso tempo?
Come ri-velarsi?
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