La necessaria "spintarella"

Altro che prof: uno studente esperto

Ogni anno, come insegnante, mi ripeto una serie di promemoria, che tenderei per abitudine a dimenticare. E visto che l’età avanza inesorabile, ne annoto qui alcuni, così l’anno prossimo farò ancora meno fatica a rammentarli

* * *

Trasformare tutte le indicazioni in spinte gentili. A nessuno piace sentirsi ordinare qualcosa. Passare dunque dall’autorità all’autorevolezza, dal “Fai così!” al “Potresti fare in questo modo?” e aggiungere la gratificazione: “Bravissimo!”. Non “Fate silenzio!”, ma “Grazie a tutti quelli che mi ascoltano!”. Puoi ripeterlo, con pazienza, fino a raggiungere l’effetto desiderato. Enfatizza semmai la gratitudine, perditi in elogi per chi ti asseconda, piuttosto che caricare di un tono nervoso il tuo invito (smentendolo, dunque, di fatto).

Spiegare sempre la funzione positiva delle regole. Le regole non limitano la libertà, ma permettono di far bene ciò che occorre fare. Tradurle, togliendo il senso di impedimento: “Non parlare senza aver chiesto il permesso” diventi “Parla quando tutti possiamo darti la massima attenzione”, e così via.

Attento a non etichettare gli studenti in modo implicito, magari solo con il linguaggio del corpo. Se dici: “Se lo ha capito persino Caio…”, hai già perso per sempre uno studente. O ancora, se concedi la parola a Sempronio, ma con lo sguardo e l’atteggiamento dimostri di pensare: “Santo cielo, chissà cosa mai vorrà dire questo qui adesso”, stai lentamente avvelenando un altro studente. Non lasciarti ingannare dalle classi che sembrano adeguarsi a questi ruoli, a scherzarci su. Magari il ruolo è persino piacevole, nei primi frangenti, ma alla fine è sempre deleterio. Il professore che asseconda i ruoli, che fa il mattatore, viene sempre assecondato dalla classe, perché è in una condizione di potere e perché i ragazzi devono ancora maturare la capacità di mettersi in gioco, di aiutare gli altri a uscire dagli schemi, ecc.

Se hai bisogno di controllare se qualcosa è stato compreso dai ragazzi maggiormente in difficoltà, non chiedere sempre a loro il riscontro, mescola le carte, sii imprevedibile, chiedi prima a qualcun altro, poi a qualcuno di loro, e così via. Altrimenti, anche se non lo hai detto esplicitamente, nemmeno con il linguaggio non verbale, hai pur sempre circoscritto i ragazzi che presumi possano non capire…

Dai un senso di libertà al percorso scolastico. Rendi partecipi gli studenti. Dove puoi, permetti davvero loro di compiere delle scelte: “Volete approfondire Leopardi o Manzoni?”. Dove hai bisogno di guidarli, prospetta comunque la scelta, ma esplicita le conseguenze. Sceglieranno ciò che avevi già in mente tu, ma lo avranno scelto loro! Oppure, non si sa mai, ti imporranno una strada imprevista, ma con motivazioni concrete e forti, di cui, come insegnante, devi imparare a farti carico.

Metti a loro agio i ragazzi. Ora le restrizioni per la pandemia rendono più difficili pratiche fondamentali: sedersi con lo studente, stare al suo fianco guardando il compito (non fronteggiarlo, peggio che mai in piedi davanti a lui!), ascoltarlo guardandolo negli occhi con atteggiamento sereno e disponibile stando alla sua altezza. Ricorda: non sei un insegnante, ma solo uno studente esperto

Conquista i ragazzi negli spazi e momenti informali. Stai accanto a loro a mensa, scambia qualche battuta nelle ricreazioni. Se possibile: gioca con loro! Solo se vedono che tu attribuisci importanza a ciò che a loro piace, dimostreranno poi interesse verso ciò che è importante per te. Anche se da anni ti confronti con i soliti, banali atteggiamenti, magari i patetici sconforti adolescenziali, non minimizzare. Rammenta: per loro è la prima volta. Concedi loro il tempo di cui hanno bisogno, ascoltali, non aver fretta di liquidare i loro problemi, così ingenui e “da nulla”, per imporre i tuoi problemi, tanto seri e urgenti per te quanto insignificanti per loro… Qualche volta, poi, accade persino il miracolo: per dare una risposta ai loro problemi, devi ricorrere alle lezioni. E quando la congiuntura tra vita e scuola è rinsaldata, la via dell’apprendimento si fa certa ed entusiasmante….

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *