Natale, di Attila Jozsef
Testo di Attila József tratto da Poesie. 1922-1937, Milano, Mondadori, 2002, nella traduzione di Edith Bruck
NATALE
Venti gradi sottozero almeno,
Il vento e gli uomini cantano
Le foglie sono morte, ma è nato un uomo;
Dalla nostra calda fede di seminatori
I campi sono seri riflessivi,
Le strade guidano con amore sicuro
I cuori frettolosi,
Triste l’affetto di chi sta riflettendo
Che si sta bene adesso anche senza finestre
Anche senza legna ci si scalda col fiato della gente.
Ma i gerani, dove li metteranno?
Su di noi sonoro netto il cielo canta
E il nuovo nato con rami germogliati
Attizza il fuoco per le fronti che hanno freddo.
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