La letteratura presa a calci
Un po’ a sorpresa anche per me, è uscito un mio nuovo libro. Si tratta di una raccolta di vari interventi sulla letteratura: affondi, provocazioni, rimuginamenti vari, che hanno trovato l’attenzione di Alessandro Ramberti e, essendo risultati tra i vincitori del premio Faraexcelsior, ora trovano ospitalità nel catalogo di Fara editore.
Il titolo esteso del volume è Assist, rovesciate e autogol. La letteratura presa a calci. Forse, per spiegare l’immagine calcistica che ho scelto per nobilitare i discorsi letterari, riproporrò qui l’introduzione. In apertura del volume compaiono un paio di motivazioni dei giurati. Ecco quella di Giuseppe Moscati:
Prosa fluida, congegno brillante. E’ una sorta di dialogo aperto sulla letteratura, ricco di spunti che la mettono in felice collegamento con la società e la cultura in senso più lato. “Ogni scrittore – si legge per esempio -, oggi, più che mai è un migrante, un esiliato per natura: anche qualora vivesse nella sua comunità d’origine idealmente preservata (idillio affascinante quanto superato)”. Vi è pure una discreta dose di coraggio: viene negata l’esistenza della letteratura italiana, in considerazione del fatto che la letteratura stessa, nella sua sostanziale inafferrabilità, è tale da attraversare e mirabilmente assumere in sé tutte le espressioni letterarie di ogni epoca e di ogni latitudine. Non a casa chi scrive è profondamente consapevole del valore dell’alterità, in virtù della quale ciascuno può giungere a ‘rileggere’ la propria identità di singolo, di comunità. Letteratura, allora, è incontro, relazione, ascolto che trasfigura la realtà. Molto ben trattata sia la questione della lingua, che viene opportunamente indicata come quel fil rouge che tiene assieme “tutti i secoli o le scansioni in cui la suddividiamo”, sia la questione del perché si scrive: non per compiacimento del lettore, bensì per l’atavico gusto di oltrepassare sé stessi. C’è un quid di eticità di fondo in questa tendenza ad attraversarsi per poi andare a sbucare dall’altra parte e vedere cosa c’è. E così nel cuore del linguaggio poetico, che eticamente e umilmente e fragilmente propone parole prossime alla cenere, ma capaci di ravvivare il fuoco dell’umanità.
Altre informazioni, anche per ordinare il libro, si possono trovare qui.
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