Lorenzo

Quale pubblico? Si scrive per i figli

Non si può scrivere per nessuno, anche se nessuno ascolta. E nel rovello di un’opera che si compie nel totale abbandono, c’è la serenità che viene da alcuni occhi che rendono familiare, a tratti, il volto di gorgone che nella tenebra attende ogni slancio per voltarlo in lapide. Così io intravedo lo sguardo dei miei figli a dare senso e vita alle pagine che accumulo – se non ora, in un ideale futuro.

Oggi Lorenzo, il primogenito, compie diciott’anni. Dovrebbe essere un momento di festa, ma la vita ha voluto riservargli le prime dure prove per saggiare la sua tempra d’uomo. Io lo precedo e tento di esorcizzare la sorte. Ma forse è il contrario, è lui a guidarmi verso il futuro…

Questa manciata di versi, comunque, è per lui. Come sempre.

 

L’appuntamento è qui su questa pagina
mio capitano di poche parole,
lettore in fuga dalla somiglianza
che censura il profilo del poema.

È qui l’appuntamento oppure altrove
ma detta tu l’istante della prova,
ti precedo non visto nell’impresa
che in ogni verso anagramma il tuo nome.

Oracolo dei tuoi anni leggeri,
venti voltati d’un tratto in tempesta:
io attendo nello specchio quello sguardo
che non giudica e piega la fortuna.

Dopo l’amore esiste ancora amore,
la vita è troppo grande per racchiuderla
in un dolore solo. C’è una curva
che sul margine inventa l’avventura.

L’appuntamento è qui su questa pagina,
ma detta tu l’istante della prova.
Io attendo nello specchio quello sguardo
che sul margine inventa l’avventura.

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *