Tag Archivio per: SCUOLA

Genitori fuori della scuola

Scuola: principi del cambiamento (5)

Tasto dolente da tutti i punti di vista, il rapporto fra genitori e docenti. I primi comprendono sempre meno i modi e le scelte (quasi sempre conservative) con cui a scuola si cerca di inculcare il sapere nei figli, i secondi si sentono sovrastati dalle aspettative, educative oltreché didattiche, che una famiglia spesso “debole” riversa su di loro, giustificando, il più delle volte, le mancanze dei loro pargoli. Continua a leggere

Sulla sdraio

Scuola: principi del cambiamento (4)

Ancora oggi la maggior parte degli alunni arriva a scuola per sdraiarsi sui banchi, come su un lettino o una sdraio, e apprendere per assorbimento, come spugne, come se la cultura fosse qualcosa di analogo all’abbronzatura. Ma non basta l’esposizione alle parole del docente – anche belle, anche convincenti – , magari per cinque-sei interminabili ore, occorre un movimento da parte dell’alunno. Continua a leggere

La maglia juventina n.10, indossata da Tevez

Scuola: principi del cambiamento (3)

Uno dei capisaldi della nostra scuola sono i voti. E hai voglia di spiegare ad alunni e genitori che valutare non è misurare: i numeri non lasciano troppi margini di interpretazione. Se prendi 7 e ½ significa che quello è il tuo valore. Se il tuo compagno ha preso 9, vuol dire che è migliore di te. Continua a leggere

Cassettiera

Scuola: principi del cambiamento (2)

Se il primo principio è la libertà, vuol dire che non si potrà forzare il collega che non ha voglia di mettersi in gioco, nemmeno quando gli si prospetta la collaborazione come un favore.

Eppure la tanto sbandierata libertà d’insegnamento è una chimera. Nemmeno il voto sommativo che l’insegnante annota sulla scheda gli appartiene: lo propone secondo la sua logica, ma sarà il Consiglio di Classe ad approvarlo – e potrebbe anche decidere diversamente. Continua a leggere

Professori a Hogwarts

Scuola: principi del cambiamento (1)

Se in Italia esistesse davvero una forma di meritocrazia, e se gli istituti scolastici avessero fondi e una reale autonomia, ci potremmo immaginare una schiera di docenti qualificati e ambiti da tutti, pronti ad accettare le proposte professionali più allettanti. Continua a leggere

Little Learners, di Peggy Johnson

Rigenerare la scuola

Tutto accade quando a un certo punto l’insegnante prende coscienza. C’è un momento in cui – forse per caso, forse per stanchezza, magari anche dopo un avvio brillante – durante una lezione egli prende consapevolezza della scena: e si vede lì, a gestire un teatrino che non ha più senso: pochi alunni lo stanno veramente seguendo, alcuni non lo ascoltano mai (anche se stanno buoni nel loro angolino, addomesticati), altri hanno qualcosa di più importante da comunicare a un altro compagno, la maggior parte recita a dovere il ruolo che è stato assegnato loro, per cui non sono pochi quelli che ti guardano, e magari prendono pure appunti; ma sono degli automi, degli operai alienati alla catena di montaggio. Per fortuna i due o tre più impegnativi oggi erano anche assenti, ha pensato all’inizio dell’ora in angolo del suo cervello, sebbene non voglia ammetterlo. Continua a leggere

La mia scuola

Liceo dell’Innovazione e Liceo del Gusto

Sto per uscire di casa e tornare a scuola: oggi c’è l’Open Day. Avrò il piacere di presentare a tutti gli interessati due straordinarie novità: il Liceo del Gusto e il Liceo dell’Innovazione.

Se volete scoprire di che cosa si tratta, seguite le diapositive qui sotto.

Oggetto: diapositive che presentano il Liceo del Gusto e il Liceo dell’Innovazione (Open Day il 19 novembre, il 3 dicembre e il 28 gennaio, ma è possibile conoscere la scuola prenotando sul sito una visita personalizzata)

Destinatari: alunni della classe terza della Secondaria di Primo Grado e rispettivi genitori, per l’orientamento scolastico

Aggiornamento: 19 novembre 2016

AVVIA LA PRESENTAZIONE (si ricorda poi di digitare su “Avvia presentazione” in alto a destra)

 

Poveri professori

Poveri professori

Questo è un brano espunto dal mio romanzo. Ne ero particolarmente affezionato, ma ogni potatura comporta i suoi sacrifici. Vediamo se l’innesto a spacco su questa pagina funziona.

Poveri professori. Una volta erano delle autorità. In paese si salutavano con ossequio: «Professore, buongiorno!», con la parola detta solennemente, per esteso, con la stessa deferenza con cui si salutava un medico o un avvocato. Se un professore si trovava a passare in un locale, nel bel mezzo di una discussione, lo si coinvolgeva per ottenere la soluzione della disputa, e tutti ascoltavano ammirati e anche coloro i quali si scoprivano dalla parte del torto assentivano come bambini ubbidienti. Una volta l’insegnamento era una professione ambita e i genitori ascoltavano le parole degli insegnanti dei loro figli come quelle di un luminare. Continua a leggere

La mappa del tesoro

“Sono favole, – disse – non si passa
senza un programma”
Vittorio Sereni

E’ inutile, ormai lo so, ogni anno finirò per inventarmi un programma nuovo. Mi riprometto di vivere un po’ di rendita, così da dedicarmi maggiormente alla scrittura, ma non ci sarà nulla da fare. Ogni classe ha le sue esigenze e io mi annoio, a ripetere le stesse cose. E ogni volta che si torna su un concetto, si vedono un’infinità di migliorie possibili. Continua a leggere

Migliorare la scuola

Non potremo trovare rimedi se prima non avremo trovato il male, o meglio ancora, le cause del male. Che cosa ha finora ritardato l’attività didattica e i suoi progressi, tanto che la maggior parte di coloro che hanno trascorso anche tutta la vita sui banchi di scuola non hanno appreso fino in fondo le scienze e le arti, anzi certune neppure le hanno salutate dalla soglia? Ecco le cause più verosimili:
Primo: non erano mai stabilite le mete che gli scolari dovessero raggiungere ogni anno, mese, giorno; tutto era quindi lasciato nel vago; Secondo: non erano tracciati percorsi di insegnamento che conducessero senza errori alla meta; Terzo: gli insegnamenti, che sono collegati per materia, si impartivano tenendoli separati senza connessione alcuna.
(Comenio, Didactica Magna, Amsterdam 1657)