Tag Archivio per: POESIA CONTEMPORANEA

Allenatore, foto di Manuela Boz

Omaggio ai lettori

Potrei essere e rimanere uno scrittore mediocre, come critico avrò anche detto una serie di fregnacce, ma su un punto d’onore non transigo: sono stato un piccolo, grande editore.

Ho avuto la ventura di pubblicare diversi libri, e di pubblicarli davvero: senza chiedere un euro agli autori, consegnando agli stessi duecento copie della loro opera (gratuite!). Non basta: ho studiato e preparato tutte le copertine delle collezioni di “Atelier” (tranne la più bella, ovviamente, quella dedicata alla poesia europea), ho preparato un indirizzario specifico per ciascun autore, li ho promossi come ho potuto presso critici e scrittori, regalando centinaia di copie. Sono stato davvero puro e folle, sostenuto in questo, sia chiaro, da Giuliano Ladolfi, la cui capacità organizzativa è ormai proverbiale. Continua a leggere

Il poeta Amedeo Giacomini

Amedeo Giacomini

Dieci anni fa, il 23 gennaio 2006, morì il poeta Amedeo Giacomini. Ebbi modo di conoscerlo di persona durante un evento letterario. Mi piace ricordarlo proponendo qui un saggio che scrissi a suo tempo: venne pubblicato sulla rivista “Hebenon”, era addirittura il 2000…

Un canto fatto di nulla. Lettura della poesia di Giacomini [1]

 

Sbegas sul mûr,
chistu si faseve di frus:
un sorêli cui pêi,
doi sèrclis, un baston…
Al ere peciât in che volte,
ma lu é ance cumò
ch’i vin imparât
ch’a si è líbars par sielte,
no par veretât.
E alore, frut, se fâ?…
– Finíssile, luvin dal mont,
tae il cordon, bútiti-jú!… –
MA DOLà?… Continua a leggere

Pagina bianca, di Cristina Pedratscher

Aderire all’indifferenza

Comporre versi è un’arte che ha le sue regole. Questa è la forza e la dannazione della scrittura, da sempre: il limite deve mutarsi virtuosamente in potenzialità, la materia deve brillare e trasfigurarsi.

Oggi tutti hanno la possibilità di scrivere e il bisogno di dar sfogo alle esigenze psichiche di creatività, così spesso frustrate nelle pratiche cui quotidianamente vincoliamo il nostro commercio con il mondo, è un potente propulsore che fa girare a mille le fotocopiatrici dei paesi opulenti, che garantisce sopravvivenza a centinaia di sedicenti editori, che investe di emozioni i freddi supporti informatici, che spalma di marmellata sentimentale il web impalpabile che avvolge il globo terracqueo così confusamente soggiogato da quella strana creatura che è l’uomo. Pertanto, è bene ricordarselo, alla pretesa di genuinità dell’ultimo arrivato che chiede attenzione, in virtù della sua acuta sensibilità che lo approssima agli angeli, resta da preferirsi l’esercizio letterario dell’anima prosciugata per il confronto con la pagina. Continua a leggere

Tramonto su Marte di Maurizio Farina

Da Novara a Marte, andata e ritorno

Per gli strani casi della vita, mi è capitato di avere tra le mani solo da pochi giorni un’antologia poetica del 2008 in cui erano pubblicate anche alcune mie poesie. Il libro si intitola Documenti di viaggio. Dodici poeti novaresi, è stato curato da Gianni Marchetti ed è stato pubblicato per le edizioni di Torino Poesia. La scheda critica sui miei testi si può adesso leggere qui.

Mi è sembrato curioso imbattermi poi in un’opera di un artista, pure novarese, che si ispira al “pianeta rosso” (ricordo che il mio primo libro di poesia si intitola proprio Il cielo di Marte). Ve la propongo come copertina dell’articolo. Si intitola Tramonto su Marte; l’artista è Maurizio Farina.

Qui sotto, invece, eccovi alcune poesie (non mie) dal libro. Gli autori che mi accompagnano nel volume sono Roberto Bacchetta, Annamaria Balossini, Eleonora Bellini, Giorgio Caione, Bruna Dell’Agnese, Leonardo Di Bari, Aldo Ferraris, Federico Italiano, Giuliano Ladolfi, Gianni Marchetti e Davide Vanotti. Continua a leggere

Kosovo 1999, Fatmir Trashani

Ballata del mese di maggio

(L’immagine in evidenza di questo articolo viene da qui)

Riprendiamo l’esperienza raccontata ieri. Dopo la prima lettura ci siamo limitati a riconoscere la struttura della ballata, qui con un ritornello che effettivamente si ripete dopo la prima stanza, per essere sostituito invece alla fine. Poi, per mettere a fuoco meglio le diverse impressioni, abbiamo riletto, senza fretta:

Pristina rosa, rosa dolorosa,
stelo ubriaco e vulva spappolata,
dei figli che tu spandi
ne farò marmellata. Continua a leggere

Pudore, di Marta Ferro

L’imbarazzo del prof

(L’immagine in evidenza di questo articolo è un disegno di Marta Ferro)

A scuola per anni non ho mai parlato apertamente della mia attività letteraria, né in classe né con i colleghi. Non che fosse un argomento tabù, ma di fatto non ho mai raccontato nulla. Qualcuno, ovviamente, finiva per intercettare qualche notizia, ma un’allusione di tanto in tanto scappava come una scintilla perdendosi nell’aria e tutto finiva lì. Qualcuno un giorno addirittura appese in bacheca in corridoio alcuni miei testi apparsi in rivista, con tanto di fotografia. Ci fu chi mi fece notare, perfettamente in buona fede, quanto mi assomigliasse, il poeta. Del resto il nome, a chiare lettere, non era il mio.
Con il tempo, però, almeno tra i colleghi di più lungo corso, la consapevolezza della mia attività e del mio nom de plume si è consolidata. Tuttavia, soltanto pochi, due o tre, in rare occasioni mi hanno chiesto qualcosa di più specifico. Con una persona soltanto sono entrato nel merito più spesso, a partire da riflessioni e da scambi di opinioni intorno alla letteratura contemporanea da affrontare agli ultimi anni del liceo. Forse qualcuno ha pensato che il mio riserbo fosse una buona ragione per frenare la curiosità. Trovo comunque abbastanza normale che i miei colleghi ignorino i miei libri o li abbiano, al più, sentiti nominare.
Comunque, negli ultimi anni mi è capitato in qualche classe di uscire allo scoperto. All’improvviso. Forse l’ho fatto per trovare un ultimo espediente buono per sorprenderli, per spezzare qualche momento eccessivamente inerte. Così è stato recentemente nell’attuale Quinta Ginnasio.

“Oggi, visto che dovremmo trattare la ballata, analizzeremo una mia poesia”. Continua a leggere

Grande Cantiere, di Roberto Lalli

Lavori di scavo

L’antologia poetica è un genere letterario davvero particolare, su cui si dovrebbe svolgere un lungo discorso. Un decennio fa, anzi quasi due ormai, si è scatenata anche una stagione di antologie dedicate ai “poeti nati negli anni Settanta” che sollevò un certo dibattito. Fu quello, secondo alcuni, il periodo che ha visto entrare ufficialmente sulla scena tanti autori, che hanno avuto il privilegio, o la condanna, di un battesimo collettivo.

Ma non è di questo che vorrei parlare ora. Risistemando alcuni file, mi sono imbattuto in una di quelle antologie, che ebbe vita solo in digitale, ancorché sotto il prestigioso marchio della Rai, che la chiese per il web direttamente a Giuliano Ladolfi. Era il 2004. Non mi sembra che quel pdf sia ancora disponibile in rete; in ogni caso, mi piace rimetterlo a disposizione dei lettori qui, nella solita cartella dove si può rovistare in cerca di qualcosa di utile: Continua a leggere

Essere contemporanei (per Giancarlo Pontiggia)

Se per eternità si intende non infinita durata nel tempo, ma intemporalità, vive in eterno colui che vive nel presente (L. Wittgenstein, Q 8.7.16)

Essere contemporanei non significa obbedire alle forme e alla musica del momento. La letteratura di tutti i tempi compone idealmente un sistema che vive fuori dal tempo, senza che il tempo possa sconfessarlo. Dante è a tutti gli effetti contemporaneo di Eliot, nel momento in cui Eliot ha ristabilito un legame con Dante, attraverso il presente. Continua a leggere

Il corpo, la voce, lo sguardo

È da poco uscito in libreria il nuovo libro di Tiziano Scarpa, Il brevetto del gecoNon mancherò di leggerlo, anche perché me ne hanno parlato molto bene. Ma i miei affondi nella letteratura seguono ritmi irregolari e, spesso, ho bisogno NON leggere i romanzi che stanno leggendo gli altri, di farli miei fuori tempo. Non ho ancora aperto, per dire, Stabat Mater, dello stesso Tiziano, che pure è un autore che mi interessa eccome, e da tempi non sospetti, prima insomma che si prodigasse a promuovere il mio romanzo.

Ho tra i miei libri preferiti, su due scaffali differenti, ciascuno accompagnato da pochi altri volumi di genere affine, Cos’è questo fracasso Groppi d’amore nella scuraglia.

Mi fa però piacere riprendere qui il racconto di un incontro con Tiziano. Era il 9 maggio 2010. Continua a leggere

Umberto Fiori

Di Umberto Fiori, terzo poeta che propongo vigorosamente ai colleghi insegnanti per un ipotetico canone della poesia contemporanea, è uscita nel 2014 la raccolta delle Poesie (1986-2014) negli Oscar Mondadori. Personalmente, ho sempre sentito la poesia di Fiori prendere il posto, in una ideale “poesia della chiarezza”, occupato inizialmente da Valerio Magrelli, che dopo gli esordi ha piegato verso una direzione per i miei gusti troppo intellettualistica – pur rimanendo esso stesso tra gli autori imprescindibili dei nostri anni, come avrò modo di ribadire in futuro.

Intanto, ripropongo il mio saggio su Umberto Fiori. Continua a leggere