È primavera, amici, sbocciano i fiori, la luce risveglia la vita in ogni anfratto del mondo, gli uccellini cominciano a cantare… Ed è anche la Giornata Mondiale della Poesia, come ha decretato l’Unesco. Allora, almeno una volta all’anno, senza troppi imbarazzi, mettiamoci in fila per salire sul palco, prendere il microfono e magnificare le bellezze del creato, della vita, dei buoni sentimenti che ci ispirano…
Come non risultare snob nell’affermare apertamente che, a me, la Giornata Mondiale della Poesia sembra una Mondiale Cavolata?
Per carità, se vi serve mettere un appunto sul diario con scritto: “È l’ora della tua buona azione quotidiana” – se vi serve questo appunto, per compiere davvero una buona azione, prendete appunti, lasciate trillare i promemoria sui vostri cellulari, fatevi un nodo alla lingua. Se vi serve la retorica della poesia per cercare un libro di versi, ecco, oggi è il giorno giusto. Speriamo almeno che finiate per cercare della poesia buona, non il solito poeticume. Io, per me, rileggo la provocazione di Davide Brullo (apparsa ieri su “Libero”): Continua a leggere